I manifestanti si sono nuovamente radunati con alcuni trattori ma le forze dell'ordine sono intervenute, impedendo il blitz
Proseguono le proteste degli agricoltori contro le politiche dell'Europa e le scelte del governo. I manifestanti, con alcuni trattori, si sono nuovamente radunati nei pressi del casello autostradale di Orte (Viterbo), sull'A1, dove ci sono stati momenti di tensione. Gli agricoltori in presidio, infatti, hanno tentato di bloccare la circolazione, ma le forze dell'ordine sono intervenute impedendo il blitz.
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Il presidio di agricoltori al casello è stato spostato ma Felice Antonio Monfeli, portavoce dei manifestanti, ha spiegato che "resteremo qui e protesteremo sempre legalmente e pacificamente". Monfeli, inoltre, ha sottolineato: "Ci dissociamo dal gesto di alcuni agricoltori che hanno bruciato le bandiere della Coldiretti".
Una quarantina di mezzi agricoli ha paralizzato il traffico della Cassia Nord in prossimità di Porta Fiorentina, una delle porte principali di accesso a Viterbo. Poco prima del solito raduno sulla Cassia accanto al cimitero, alcuni manifestanti si sono fermati di fronte alla sede della Coldiretti Viterbo, dove hanno strappato le bandiere che erano sulla porta. Le bandiere sono poi state bruciate in segno di protesta. Alle 11 il corteo di trattori, partito dal punto di ritrovo, ha percorso via della Palazzina, Piazzale Gramsci e via Garbini paralizzando il traffico.
È cominciata nella tarda mattinata la seconda giornata di protesta ad Avellino, di agricoltori e imprenditori agricoli dell'Irpinia. Oltre cento trattori si sono concentrati nell'area industriale di Flumeri e da qui raggiungeranno il centro di Grottaminarda in corteo che si concluderà nei pressi del casello autostradale dell'A16 Napoli Canosa. Numerosi sindaci e amministratori locali che sostengono la protesta dalla quale sono state bandite le bandiere sindacali e i simboli dei partiti. Una bara, simbolo del Made in Italy, è stata collocata su un trattore, su un altro automezzo è stato mostrato un manichino, di colore verde, impiccato a simboleggiare le criticità delle aziende agricole "vessate dalle politiche agricole dell'Ue, costrette a vendere sotto costo i prodotti, e alle prese con la tassazione sempre più elevata dei terreni".
Oltre 400 trattori (anche se il numero potrebbe essere superiore) hanno invaso la città di Foggia da tutta la provincia. Partiti da una stazione di servizio Green park lungo la statale 16 nel tratto che unisce Foggia a San Severo hanno marciato su Foggia entrando nella città e portandosi fino al centro cittadino in piazza Cavour a suon di clacson. Una protesta pacifica e autorizzata che ha visto la partecipazione degli agricoltori di tutta la provincia, dai Monti Dauni al Gargano passando per la piana del tavoliere. Da alcuni giorni gli agricoltori della provincia di Foggia con i loro trattori stanno attuando presidi lungo aree di sosta e piazzole in molti punti della Capitanata.
È giunta anche a Udine la protesta degli agricoltori. Una settantina di trattori e di mezzi agricoli di vario tipo si sono radunati nel parcheggio dello Stadio di Udine, proveniente da varie località del Friuli. I manifestanti si sono organizzati spontaneamente dandosi appuntamento e poi sono sfilati in corteo fino in piazza Primo Maggio. La manifestazione si è sciolta poco dopo e si è svolta senza alcun problema ma soltanto qualche disagio per la circolazione. Le forze dell'ordine presenti hanno controllato lo svolgimento dell'iniziativa.