Nel mirino del gruppo malavitoso era finito un imprenditore di Barletta. Contestato agli indagati l'aggravante del metodo mafioso
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In provincia di Bari il sequestro di un imprenditore a scopo di estorsione è stato sventato dalla polizia che ha arrestato sette persone. L'operazione è scattata nelle province di Bari, Barletta-Andria-Trani e in altri Comuni pugliesi. Gli arresti, in carcere e ai domiciliari, sono eseguiti sulla base di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Dia. Le accuse sono di tentato sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravato dal metodo mafioso.
Le sette persone arrestate avevano cercato di mettere a segno il colpo la prima volta il 22 febbraio 2022. "In quel momento non avevamo ancora indizi chiari per arrestarli - ha spiegato il procuratore aggiunto di Bari, Francesco Giannella -. Siamo però riusciti a effettuare alcune perquisizioni che hanno bloccato l'operazione". Il secondo tentativo, questa svolta sventato dalle forze dell'ordine, risale invece al 22 aprile 2022.
Stando a quanto ricostruito dalla Dda, a ognuno dei sette indagati era affidato un ruolo e precise modalità di intervento: "La cosiddetta bacchetta monitorava l'abitazione e gli spostamenti dell'imprenditore, segnalando l'eventuale presenza delle Forze dell'Ordine. Due degli indagati, a bordo di due auto si erano posizionati nei pressi dell'azienda da dove sarebbe uscito l'imprenditore, con il compito di monitorarne gli spostamenti per comunicarli agli altri complici che lo avrebbero sequestrato, per poi recarsi presso l'abitazione della famiglia ed estorcere il prezzo per la sua liberazione", ha spiegato la Dda di Bari.
Le indagini sono partite da altri due sequestri lampo precedenti. Uno, portato a termine a ottobre 2021, ai danni del figlio di un imprenditore andriese del settore tessile. Un altro, fallito grazie alla fuga della vittima, ai danni di un altro facoltoso imprenditore andriese.