La piccola, di nazionalità bulgara, è morta in ospedale a Monopoli. Sembra che le fiamme siano partite da un televisore
Una ragazzina di 11 anni è morta a Conversano (Bari), uccisa dalle esalazioni di monossido di carbonio sprigionate dall'incendio della sua cameretta. La piccola, di nazionalità bulgara, è arrivata in ospedale a Monopoli ancora viva, ma è morta poco dopo. Sembra che le fiamme siano partite da un televisore. La ragazzina, soccorsa dal padre, che lavora come impiegato in un'azienda agricola, viveva in un'abitazione nel castello Marchione di Conversano.
Tv accesa tutta la notte - La ragazzina era nata a Castellana Grotte (Bari) da genitori bulgari e avrebbe compiuto 12 anni il prossimo 6 gennaio. Secondo i primi accertamenti, la piccola si sarebbe addormentata lasciando il televisore acceso tutta la notte e l'elettrodomestico si sarebbe pertanto surriscaldato, causando un principio di incendio al mobile porta-tv.
Ad accorgersi della tragedia è stata la madre della vittima, rimasta intossicata in modo lieve assieme e i due fratelli più grandi della ragazzina. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Indagano i carabinieri.
"Una famiglia di lavoratori" - Viene descritta in paese come "una brava famiglia di lavoratori" quella della ragazzina morta a Conversano. Il padre sta rientrando dalla Bulgaria, dove era andato a trovare i suoi genitori. L'uomo lavora alle dipendenze dell'azienda agricola che ha sede nel castello Marchione. Qui i datori di lavoro gli avevano dato l'alloggio, dove è avvenuto l'incidente, in comodato gratuito.