A fare irruzione i famigliari di un altro paziente

Brindisi, medici aggrediti in sala operatoria dai parenti di un malato

I sanitari erano impegnati in un intervento per un aneurisma dell'aorta, quando i famigliari di un altro paziente hanno fatto irruzione pretendendo un consulto con il primario

01 Feb 2020 - 13:08
 © ansa

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Erano impegnati in un delicatissimo intervento per un aneurisma dell'aorta quando in sala operatoria hanno fatto irruzione i parenti di un altro paziente che pretendevano un consulto con il primario. E costretta a interrompere l'operazione per qualche minuto, l'equipe di Chirurgia è stata anche verbalmente aggredita, ma i sanitari, mantenendo la calma, hanno evitato il peggio. L'ennesimo attacco a medici ospedalieri è avvenuto stavolta al nosocomio Perrino di Brindisi.

I fatti - L'irruzione è avvenuta in tarda serata, quando un gruppo di persone, dopo aver strattonato una guardia giurata, ha forzato l'ingresso della sala operatoria ed è piombato davanti ai medici che cercavano di salvare la vita a un paziente. Il vigilante in servizio ha chiamato le forze dell'ordine e all'ospedale sono intervenuti polizia e carabinieri.

Non è la prima volta che accade un episodio simile al Perrino di Brindisi. E questa volta la Asl ha annunciato azioni a tutela degli operatori sanitari, mentre l'Ordine dei medici ha chiesto l'attenzione del prefetto.

L'Ordine dei medici: "Servono condizioni minime di sicurezza" - "Gli operatori sanitari dell'ospedale Perrino - ha commentato il presidente dell'Ordine dei medici di Brindisi Arturo Oliva - sono esasperati dai troppi episodi di intolleranza e prevaricazione e dai cronici ritardi nell'attivazione di interventi tecnici per la loro incolumità". "Per questo, - ha aggiunto, - potrebbero arrivare a clamorose decisioni fino ad astenersi dalle attività sanitarie in quei posti dove non ricorrono le minime condizioni di sicurezza".

Oliva ha poi sollecitato "la Prefettura a intervenire e la direzione generale della Asl di Brindisi e la propria area tecnica a mettere in sicurezza gli operatori sanitari con interventi ed attività di cui si è in attesa da anni". Tra questi Oliva ha indicato "il ripristino del punto di pronto intervento di polizia 24 ore su 24, le porte delle sale operatorie blindate e chiuse, videocitofoni e telecamere".

Per la cronaca, dopo gli iniziali momenti di panico, l'intervento chirurgico improvvisamente interrotto si è poi concluso, e anche la situazione dell'altro paziente è stata risolta.

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