I braccianti erano costretti a condizioni di lavoro degradanti a fronte di retribuzioni sproporzionate
Nel Brindisino madre e figlio sono stati arrestati perché ritenuti responsabili di concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravati, il cosiddetto "caporalato". Denunciata una terza persona con obbligo di dimora. E' stata documentata la sottoposizione dei braccianti a condizioni di lavoro degradanti a fronte di retribuzioni sproporzionate rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro effettivamente prestato.
Dalle indagini sono emerse le responsabilità degli indagati dediti al reclutamento e alla gestione di manodopera agricola, sfruttata mediante minacce e intimidazioni, approfittando dello stato di bisogno e di necessità dei lavoratori.
Le ordinanze cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Brindisi su richiesta della procura.