Estorsioni, clan taglieggiava imprenditoriArresti a Bari, armi nel loculo del cimitero
© carabinieri |
© carabinieri |
Gli Strisciuglio imponevano il pizzo soprattutto agli imprenditori edili della città pugliese
© carabinieri
Operazione dei carabinieri contro il clan mafioso barese degli Strisciuglio. Le indagini, che hanno portato a decine di arresti, hanno ricostruito anni di egemonia e di dominio del clan in settori vitali dell'economia, primo fra tutti il settore edile con la doppia imposizione del pizzo a imprenditori che pur di lavorare tranquilli hanno pagato sia gli Strisciuglio, sia gli uomini del clan Di Cosola.
© carabinieri |
© carabinieri |
Alcuni esponenti del clan avrebbero avuto inoltre un ruolo di rilievo tra gli ultrà del Bari Calcio e sarebbero stati in grado di estorcere il pizzo agli ambulanti in occasione di recenti concerti musicali di artisti di fama nazionale allo stadio San Nicola.
Armi nascoste in loculi cimitero - Dall'indagine è inoltre emerso che il clan usava i loculi del cimitero per nascondere armi munizioni: dietro la lapide di un professore morto nel 1962 sono state trovate pistole e munizioni. Anche una bomba a mano tipo "ananas" era nella disponibilità del clan, in grado di far saltare in aria un'abitazione o un negozio.
Organizzazione e riti del clan Strisciuglio - I carabinieri hanno anche ricostruito le dinamiche dei riti di affiliazione mutuati dalla camorra campana e bloccati dai fratelli Strisciuglio perché ritenuti troppo pericolosi per la segretezza del clan. Un ruolo chiave avevano le donne vere e proprie messaggere del clan: aggiornavano i capi in carcere sulle dinamiche di affiliazione, riuscendo a far entrare nelle celle anche la droga.