La ragazza è morta dopo l'ennesimo arresto cardiaco. Da subito i medici avevano parlato di condizioni disperate
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E' morta la ragazza di 15 anni che mercoledì era stata ferita al volto da un colpo di pistola sparato dall'ex compagno della madre, Antonio Di Paola, di 37 anni, che, dopo una fuga nelle campagne circostanti il paese di Ischitella (Foggia), si è ucciso sparandosi con la stessa arma, una calibro 22. La ragazza è morta poco prima delle 7 di giovedì mattina dopo l'ennesimo arresto cardiaco.
La ragazzina, Nicolina Pacini, era stata ferita mercoledì mattina mentre si recava a scuola. Secondo quanto ricostruito, l'ex compagno della madre, Donatella Rago, probabilmente voleva sapere dove si trovasse la donna: al rifiuto di rispondere avrebbe sparato.
L'uomo è poi fuggito a piedi: la sua auto, trovata vicino al luogo del ferimento della 15enne, ha subito indirizzato gli inquirenti. Immediatamente sono scattate immediatamente le ricerche, con posti di blocco, elicotteri e cani. Alla fine, nella serata di mercoledì, il corpo senza vita di Antonio Di Paola, è stato trovato dai carabinieri nelle campagne della località Callone, nel territorio di Ischitella.
La madre viveva in Toscana, la 15enne con i nonni - La madre della 15enne è stata raggiunta dalla notizia mentre si trovava in una località della Toscana dove lavora e dove, pare, avesse cominciato una nuova relazione. Antonio Di Paola non si dava pace e voleva in tutti i modi ritornare insieme alla donna che di recente lo aveva denunciato due volte per minacce, l'ultima un paio di settimane fa. Nicolina Pacini, a causa delle condizioni di disagio famigliare, viveva a casa dei nonni ai quali era stata affidata dai servizi sociali insieme al fratello.
Ministero della Giustizia chiede dettagli sul caso - Il ministero della Giustizia, a quanto si apprende, ha chiesto più dettagliati elementi conoscitivi sul caso della quindicenne uccisa a Ischitella. Il ministro Andrea Orlando, parlando a margine della presentazione del protocollo per l'assistenza alle vittime di reati, ha detto: "Credo che sicuramente la parte repressiva deve agire con tempestività come è avvenuto e sta avvenendo. Se non c'è stata sufficiente attenzione nella fase in cui si poteva intervenire preventivamente lo verificheremo".