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I presunti autori sono tutti giovanissimi e e tra loro c'è anche un minorenne. I maggiorenni hanno tra i 20 e i 24 anni e sarebbero estranei al mondo della criminalità organizzata foggiana
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La polizia di Foggia ha arrestato 5 persone gravemente indiziate a vario titolo di omicidio, rapina, furto, ricettazione, incendio e favoreggiamento. Le indagini si riferiscono a una rapina compiuta lo scorso 17 settembre in un bar-tabacchi della città, durante la quale il titolare, Francesco Traiano di 38 anni, fu accoltellato all'occhio sinistro e morì il 9 ottobre.
Gli arrestati sono tutti giovanissimi e tra loro c'è anche un minorenne. I maggiorenni coinvolti nel blitz della polizia hanno tra i 20 e i 24 anni e sarebbero estranei al mondo della criminalità organizzata foggiana. Per quattro degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per il quinto la misura degli arresti domiciliari, in quanto quest'ultimo, pur non essendo presente sul luogo del delitto, "sembrerebbe aver fornito un apporto significativo nella realizzazione dell'intero programma criminoso".
Ripercorrendo i fatti, il 17 settembre 2020 alle 14:10 circa, tre persone, tutte con il volto coperto da passamontagna artigianali, sono entrate nel locale. Uno dei tre, il minorenne, armato di coltello, avrebbe sferrato una serie di fendenti al volto del titolare, che si trovava dietro il bancone.
Dopo aver percosso la vittima e preso il denaro nella cassa, i tre rapinatori sono fuggiti a bordo di un'autovettura guidata dal quarto complice. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno consentito agli investigatori di ricostruire del percorso utilizzato dai rapinatori per la fuga. Utili anche i cellulari degli arrestati, all'interno dei quali erano presenti conversazioni che hanno permesso di ricostruire le fasi preparatorie della rapina e il successivo incendio dell'auto.
"Ho provato una sensazione inspiegabile: di libertà, di giustizia - ha commentato Alfredo Traiano, nipote della vittima -. Finalmente è stata fatta giustizia per un povero lavoratore che ha dedicato la sua vita al lavoro. Mio zio, da oggi, riposerà in pace". Traiano ha però aggiunto che "non è ancora detta l'ultima parola bisogna attendere il processo che è la parte più dura che ci sia in Italia".