Il rogo si è sviluppato nella notte, forse a causa di una stufetta mal funzionante, e ha distrutto l'80% delle strutture presenti
Un ragazzo di 20 anni è morto carbonizzato in un violento incendio che si è sviluppato nella notte, forse a causa di una stufetta mal funzionante, all'interno del cosiddetto "Ghetto dei Bulgari". Si tratta dell'insediamento di baracche che si trova in località Pescia, nel territorio di Foggia, Borgo Mezzanone e Tressanti, a una ventina di chilometri da Foggia. Il rogo ha distrutto l'80% delle baracche.
Secondo rogo in pochi giorni - Si tratta del secondo incendio in pochi giorni che avviene nei ghetti che nel Foggiano ospitano i migranti. Il precedente è avvenuto pochi giorni fa nel "Gran Ghetto" nelle campagne tra San Severo e Rignano: le fiamme in quella occasione hanno distrutto un centinaio di baracche del villaggio che ospita diversi braccianti africani. Un uomo rimase un contuso e un altro intossicato. Anche in quel caso a causare il rogo è stato il malfunzionamento di una stufa.
L'allarme è scattato questa notte intorno alle due e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con autobotti. I pompieri hanno dovuto lavorare diverse ore per spegnere l'incendio che ha distrutto circa l'80% delle baracche. Le fiamme si sono propagate con molta facilità a quasi tutte le capanne del ghetto realizzate con cartone, legno e altro materiale di fortuna.
Un litigio prima dell'incendio - Secondo quanto riferito da alcuni bulgari presentatisi spontaneamente in caserma, all'interno della baraccopoli si era verificato un violento litigio poco prima del rogo. Gli investigatori verificheranno se vi sono elementi per poter collegare il litigio al propagarsi delle fiamme. "Al momento, pur avendo ascoltato le dichiarazioni di alcuni abitanti del campo - hanno precisato i carabinieri -, non abbiamo ancora elementi sufficienti per poter collegare le due circostanze. Anche perché di litigi nella comunità ce ne sono spesso".
Testimoni: "Incendio doloso, la vittima dormiva" - Stava dormendo ed è rimasto intrappolato nella propria baracca raggiunta dalle fiamme, appiccate da una persona in stato di ebbrezza al proprio capanno, il ventenne morto carbonizzato. E' quanto dichiarano alcuni testimoni, impegnati nei campi nella raccolta di prodotti ortofrutticoli. Stando alla ricostruzione, due giovani, in stato di ebbrezza, hanno cominciato a litigare all'interno del campo e uno dei due, non si sa per quale ragione, ha dato fuoco alla propria baracca, vicina al rifugio dove stava dormendo il 20enne rimasto vittima del rogo.