FRONTE SPORGENTE E NASO GRANDE

L'Uomo di Altamura: presentata la ricostruzione del suo volto

Presentata la ricostruzione di due esperti olandesi di paleoantropologia

26 Apr 2016 - 19:22

La fronte sporgente, il cranio allungato posteriormente e il naso molto grande: è l'Uomo di Altamura che da oggi ha un volto. Lo scheletro dell'antico Neanderthal ritrovato nella grotta di Lamalunga è stato ricostruito a grandezza naturale dai paleo-artisti olandesi Adrie e Alfons Kennis, fra i più qualificati al mondo in ricostruzioni paleoantropologiche. Lo scheletro fossile fu scoperto da alcuni speleologi nel 1993.

La ricostruzione iperrealistica, con tanto di capelli lunghi, baffi e barba incolta, è stata presentata in un incontro con i giornalisti. L'uomo appare con un corpo tarchiato, il bacino largo e una statura non elevata, circa 1 metro e 65 centimetri. Il progetto della ricostruzione, ha detto il sindaco di Altamura, Giacinto Forte, rappresenta una "anteprima della Rete museale Uomo di Altamura, di prossima inaugurazione".

L'operazione di ricostruzione iperrealistica dell'Uomo di Altamura si è avvalsa di tutti i dati raccolti dai ricercatori in 5-6 anni di lavoro e dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia, è costata circa 80-90mila euro ed ha impegnato i due esperti paleo-artisti olandesi per diversi mesi. Quello di Altamura è forse il più antico Neanderthal del mondo scoperto finora, vissuto circa 150mila anni fa.

"Gli artisti - sottolinea il prof.Manzi - lo hanno rappresentato così, con una espressione che rivela quasi un ghigno, quasi voglia dirci 'sto aspettando che mi veniate a liberare dalla mia prigione di calcare'. E' una ricostruzione straordinaria, molto suggestiva. Ma non significa che questo Neanderthal lo abbiamo capito totalmente. Lo scheletro, questo reperto di straordinaria importanza, deve ancora dirci tante cose".

Nel corso dell'incontro è stata anche mostrata la ricostruzione 3D del cranio dell'Uomo di Altamura, estratto virtualmente dal suo scrigno carsico nell'ambito dello stesso progetto di ricostruzione. Un primo e unico frammento dello scheletro, estratto fisicamente nel 2009 da una scapola, ha consentito di raccogliere dati sul Dna, quantificare alcuni aspetti sulla morfologia e risalire ad una data: è stato così possibile collocare cronologicamente l'Uomo di Altamura in un intervallo finale del Pleistocene Medio compreso tra i 172 e i 130mila anni.

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