CACCIA ALL'UOMO

Lecce, ancora in fuga l'ergastolano evaso durante visita all'ospedale

Fabio Perrone, 42 anni, sconta una condanna a vita per omicidio. Ferite tre persone. Nel Cuneese un detenuto è evaso da una clinica psichiatrica

07 Nov 2015 - 11:05

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Sono ancora senza esito le ricerche dell'ergastolano Fabio Perrone, il pluripregiudicato salentino di 42 anni evaso venerdì mattina dopo aver ferito in maniera lieve tre persone con la pistola sottratta ad uno degli agenti di polizia penitenziaria che lo aveva condotto all'ospedale Vito Fazzi di Lecce per una visita. Polizia e carabinieri per tutta la notte hanno setacciato litorali, campagna, casolari, soprattutto a nord di Lecce.

Lecce, ancora in fuga l'ergastolano evaso durante visita all'ospedale

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© ansa  | Fabio Perrone, 42 anni, condannato all'ergastolo
© ansa  | Fabio Perrone, 42 anni, condannato all'ergastolo
© ansa  | Fabio Perrone, 42 anni, condannato all'ergastolo

© ansa | Fabio Perrone, 42 anni, condannato all'ergastolo

© ansa | Fabio Perrone, 42 anni, condannato all'ergastolo

Perrone, responsabile di un omicidio avvenuto il 28 marzo del 2014 a Trepuzzi, si trovava venerdì mattina in ospedale per sottoporsi a una colonscopia. Scortato dai due agenti di polizia penitenziaria è salito al terzo piano dell'ospedale 'Vito Fazzi' di Lecce e quando le guardie gli hanno tolto le manette, Perrone ha sfilato la pistola dalla fondina di uno dei due agenti e ha cominciato a sparare, ferendo uno dei due agenti a una coscia e un'altra persona.

Dopo la sparatoria, Perrone ha raggiunto l'area di parcheggio, ha puntato la pistola alla tempia di una donna che era alla guida della sua Toyota Yaris, e le ha rubato l'auto. Si è quindi allontanato sfondando le sbarre che si trovano all'ingresso della struttura ospedaliera, ferendo un vigilante che aveva cercato di fermarlo.

Gli inquirenti scartano l'ipotesi della premeditazione della fuga - Perrone è ora ricercato per tentativo di omicidio, evasione, spari in luogo pubblico, rapina e porto abusivo di arma da fuoco. Col passare delle ore gli inquirenti tendono a scartare l'ipotesi della premeditazione. Sebbene la visita specialistica fosse da tempo fissata all'ergastolano era stato comunicato solo la sera prima che la mattina seguente sarebbe stato condotto in ospedale.

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