Dopo i quattro casi accertati, residenti e turisti di Ginosa sono soggetti a sospensione precauzionale. Il ministero tranquillizza: "Rischio contenuto di trasmissione"
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Il Centro Nazionale Sangue dell'Istituto Superiore di Sanità ha sospeso, in via precauzionale, per sei mesi le donazioni da parte di persone residenti nel comune pugliese di Ginosa (Taranto) o che vi abbiano trascorso anche una sola notte. La decisione arriva dopo i quattro recenti casi accertati di malaria. Nessun allarmismo, però, perché il "rischio attuale per la popolazione locale e il conseguente rischio di trasmissione trasfusionale appaiano contenuti", assicurano dal ministero della Salute.
"Rischi bassi" - La misura precauzionale è stata presa in seguito ai quattro casi di malaria riscontrati in stranieri residenti nella zona e che lavorano come braccianti agricoli. Il Centro Nazionale Sangue, in una circolare, ha precisato che il rischio per la popolazione è molto basso. "I casi costituiscono un focolaio epidemico limitato che le informazioni al momento disponibili non consentono di classificare con certezza come cluster autoctono", continuano dall'Istituto Superiore di Sanità.
Al termine dei sei mesi di stop chi ha soggiornato o è stato anche solo una notte a Ginosa per tornare a donare il proprio sangue dovrà effettuare il test degli anticorpi antimalarici. In assenza del quale lo stop si prolunga a un anno. Disposto anche il rafforzamento della sorveglianza clinico-anamnestica del donatore al fine di rilevare eventuali residenze o soggiorni nel Comune di Ginosa.