Durante l'esame autoptico sono stati anche eseguiti tamponi che saranno inviati al Ris di Roma.
Le "lesioni multiple" rilevate durante l'autopsia compiuta sul collo e sulla testa di Noemi Durini sono state "indotte da mezzi diversi". Quali siano questi mezzi, al momento non è certo perché il corpo della vittima è fortemente compromesso. Saranno quindi necessari esami istologici sui tessuti. "Sul corpo - viene sottolineato - non sono presenti segni di colpi di pietra". Lo si apprende da fonti vicine alle indagini.
Secondo le stesse fonti, i medici legali ieri sono riusciti a ricostruire quanto è avvenuto il 3 settembre scorso, giorno della scomparsa e dell'uccisione della giovane. Sulla ricostruzione dei fatti, la Procura di Lecce ha imposto il riserbo per non influenzare ulteriori atti d'indagine.
Quel che è certo è che durante l'autopsia compiuta dal medico legale nominato dalla Procura per i minorenni, Roberto Vaglio, sono stati anche eseguiti tamponi che saranno inviati al Ris di Roma. L'accertamento, a quanto si apprende, è stato disposto al fine di procedere a confronti con il Dna di persone che potrebbero aver avuto un contatto con la vittima o anche solo con il suo cadavere. Materiale per procedere a questo confronto sarebbe già in possesso degli investigatori.
Su eventuali complici che possano aver aiutato 17enne fidanzato reo confesso dell'omicidio, la Procura ordinaria di Lecce ha indagato formalmente per sequestro di persona e occultamento di cadavere il padre di Lucio a casa del quale, nei giorni scorsi, i Ris hanno compiuto una minuziosa perquisizione.