Trovata una soluzione dopo settimane di proteste, cortei e assemblee in cui tutti hanno chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza, che tuttavia il governo non ha ritenuto necessaria
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"Gli uffici giudiziari di Bari avranno una nuova casa. È stata portata a termine la procedura per l'individuazione dell'immobile che ospiterà il tribunale e la Procura". E' quanto ha annunciato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "L'abbiamo detto e l'abbiamo fatto - ha aggiunto - senza ricorrere ad alcun potere straordinario, né facendo ricorso ad alcun commissario. Ma semplicemente seguendo le procedure ordinarie".
L'individuazione della nuova sede - All'esito della ricerca di mercato avviata il 25 maggio e che aveva messo sul tavolo sei diverse proposte di immobili, tutti ubicati a Bari, la scelta è ricaduta sull'edificio dell'ex Inpdap, in via Oberdan 40, nel quartiere Japigia. Ciò consentirà di "realizzare rapidamente lo sgombero del fabbricato dichiarato inagibile - spiega il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede - e, soprattutto, una rapida ripresa delle ordinarie attività giudiziarie, grazie anche all'utilizzo della sede di via Brigata Regina". Gli uffici che dal 2001 e fino a due mesi fa sono stati ospitati in via Nazariantz, "avranno una nuova casa", ha evidenziato il ministro, in questi due palazzi.
Le proteste e la richiesta dello stato di emergenza - Nelle scorse settimane un coro unanime di magistrati, avvocati e personale amministrativo, aveva invocato una soluzione rapida del problema, con l'individuazione di una sede unica per gli uffici penali che potesse consentire di riprendere l'attività ordinaria, sospesa per decreto - compresi i termini di prescrizione - fino al 30 settembre proprio per l'assenza di un luogo fisico dove celebrare le udienze. Bari ha vissuto settimane di proteste, cortei e assemblee in cui tutti hanno chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza, che tuttavia il governo non ha ritenuto necessaria.
Le parole del ministro: "Fatto senza ricorrere a poteri straordinari" - "L'abbiamo detto e l'abbiamo fatto - ha sottolineato Bonafede - senza ricorrere ad alcun potere straordinario, né facendo ricorso ad alcun commissario. Ma semplicemente seguendo le procedure ordinarie, per questo ringrazio gli uffici del Ministero per l'impegno profuso". Lo sgombero dovrà avvenire comunque entro il 31 agosto, termine ultimo concesso dal Comune con la dichiarazione di inagibilità. Dal ministero assicurano che lo stato degli immobili acquisiti e "l'estrema celerità delle procedure di adeguamento attivate fanno peraltro presumere che il trasloco presso le nuove sedi possa essere concluso, almeno parzialmente, in tempi estremamente brevi, in modo da assicurare il minor disagio possibile per l'utenza tutta".
Ora mancano gli ultimi step per il trasferimento - Toccherà ora alla Conferenza permanente deliberare cosa trasferire nei due immobili e come suddividere gli uffici penali. La prossima riunione è fissata per il 19 luglio ma, vista la decisione di oggi del ministero, è presumibile che sarà anticipata. Gli avvocati, intanto, commentano la scelta della sede auspicando "che il ministro riesca, come ha detto, a renderlo fruibile entro il 30 settembre senza bisogno di ricorrere a procedure straordinarie", evidenzia il presidente dell'Ordine, Giovanni Stefanì. Mentre il presidente della Camera Penale, Gaetano Sassanelli, riferendosi alle parole di Bonafede, conclude che "c'è ben poco di cui essere orgogliosi: Bari non ha e non avrà ancora per molto tempo la giustizia penale".