HA DIRITTO AGLI ARRETRATI

Scontro tra treni in Puglia, capostazione di Corato torna in servizio

Il Tribunale del Lavoro di Bari ha disposto la riammissione in servizio di Alessio Porcelli, che ha anche diritto agli arretrati. L'inchiesta della magistratura di Trani sul disastro ferroviario è tuttora in corso

17 Ott 2017 - 22:43
 © lapresse

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Torna in servizio, con diritto agli arretrati, il capostazione indagato per il disastro ferroviario avvenuto tra Andria e Corato il 12 luglio 2016, che causò la morte di 23 persone ed il ferimento di 50 passeggeri. E' la decisione del Tribunale del Lavoro di Bari, che ha disposto la riammissione in servizio di Alessio Porcelli, il capostazione di Corato.

Porcelli fu sospeso dal servizio insieme ad altri duelavoratori, il capostazione di Andria e il macchinistasuperstite, il giorno successivo al disastro. I tre sonoindagati a vario titolo, insieme con tecnici ed amministratoridi Ferrotranviaria spa, per disastro ferroviario colposo,omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime eomissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Tramite i suoi difensori, gli avvocati Massimo RobertoChiusolo e Giuseppe De Lucia, Porcelli impugnò subito ilprovvedimento chiedendo di essere riammesso in servizio. E il tribunale, con una sentenza immediatamente esecutiva,gli ha dato ragione, ritenendo che non basti per la sospensionedal servizio il semplice coinvolgimento del lavoratore comeindagato in un procedimento penale.

Il giudice Luca Ariola ha inoltre annullato il provvedimentodi sospensione dalla retribuzione, condannando Ferrotramviariaspa al pagamento in favore del ricorrente di tutti gli arretratimaturati.

L'inchiesta della magistratura di Trani è tuttora in corso.Stando agli accertamenti dei pm tranesi, a causare l'incidentesarebbe stato un errore umano dovuto all'utilizzo del bloccotelefonico su una linea a binario unico e, da parte deidirigenti della società Ferrotramviaria, l'aver omesso "lacollocazione di impianti e apparecchiature tecnologiche deputatealla protezione della marcia dei treni (Blocco ElettricoAutomatico ovvero Blocco Conta Assi) idonei a prevenire edevitare il disastro ferroviario".

In altri termini, secondo gliinquirenti, non c'era alcun sistema di sicurezza tecnicamentevalido sulla tratta ferroviaria Corato-Andria, a partire propriodal "blocco telefonico", in base al quale i capistazione siscambiano dispacci per segnalare la partenza e l'arrivo deitreni: un sistema "obsoleto" e il cui utilizzo è in contrastocon la normativa in vigore.

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