A un anno dall'incidente che provocò 23 morti e 50 feriti, i familiari delle vittime reclamano ancora giustizia: "Tutti devono ricordare e nessuno deve più morire"
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"Il 12 luglio diventi per sempre la giornata per la sicurezza dei trasporti, affinché tutti ricordino e nessuno debba più morire". E' questo l'appello rivolto alla Regione Puglia dai parenti delle vittime dello scontro tra treni avvenuto un anno fa tra Andria e Corato. "E' importante capire che la sicurezza nei trasporti non è un gioco: le leggi vanno applicate senza se e senza ma", ha affermato la figlia di una delle 23 vittime.
A un anno esatto dalla strage, le città di Andria e Corato ricordano le vittime dell'incidente ferroviario con 23 rintocchi di campane e messe di suffragio. A Corato in particolare, nella piazza antistante la stazione delle Ferrovie del Nord barese, è stata intitolata una targa alle "vittime dell'incidente ferroviario del 12 luglio 2016".
"Non vediamo l'ora di leggere i nomi degli imputati" - Probabilmente furono proprio carenze sulla sicurezza a causare lo scontro, o meglio, come ipotizzato dalla magistratura tranese, "a non impedirlo". L'indagine della Procura di Trani è ormai alle battute finali. "Non vediamo l'ora di leggere i nomi degli imputati, perché di indagati non ne vogliamo più sapere", ha dichiarato ancora Daniela Castellano.
Stando agli accertamenti disposti dai pm, a causare l'incidente sarebbe stato un errore umano dovuto all'utilizzo del blocco telefonico su una linea a binario unico. Nell'inchiesta sono indagate 13 persone per i reati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose plurime e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.