Il pm ha aperto un fascicolo con le ipotesi di cooperazione in omicidio colposo e colpa medica. L'autopsia non è ancora stata eseguita
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Una bambina di tre anni è morta all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. La Procura di Taranto ha iscritto nel registro degli indagati dodici medici. La piccola era stata ricoverata il 27 gennaio per un ascesso faringeo e durante la degenza il quadro era peggiorato. Il 12 febbraio la bimba è andata in arresto cardiaco e a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione. Il pm ha aperto un fascicolo con le ipotesi di cooperazione in omicidio colposo e colpa medica. L'autopsia non è ancora stata eseguita.
Il pm Francesco Ciardo ha fissato per mercoledì 26 febbraio l'affidamento dell'incarico per l'autopsia al medico legale Alberto Tortorella, inviando gli avvisi di garanzia. Un atto dovuto che consentirà agli operatori sanitari indagati di nominare propri consulenti. I familiari della piccola seguono gli sviluppi dell'inchiesta tramite l'avvocato Roberto Eustachio Sisto.
La bimba, che aveva un forte mal di gola, era stata prima accompagnata all'ospedale San Pio di Castellaneta e poi trasferita all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Durante la degenza il quadro clinico era peggiorato forse a causa di una infezione faringea, tanto da rendere necessaria anche una consulenza all'ospedale Giuseppe Moscati.
A quanto si è appreso sono indagati otto medici dei reparti di Pediatria e di Radiologia dell'ospedale Santissima Annunziata, due medici del reparto Otorinolaringoiatra e un infettivologo dell'ospedale Moscati. L'autopsia servirà a chiarire le cause del decesso, l'adeguatezza degli esami strumentali e delle cure, se ci siano state negligenze o fattori che hanno contribuito ad aggravare la situazione e se siano di conseguenza ravvisabili colpe mediche.
Gli accertamenti si rendono inoltre necessari per comprendere se ci sia stata o meno una diagnosi veloce e se una diversa terapia avrebbe potuto evitare il decesso della piccola, che ha suscitato grande commozione. I genitori hanno sollevato diversi interrogativi sull'operato dei medici e ora chiedono alla magistratura di fare chiarezza e di indagare sulle circostanze che hanno preceduto il tragico evento. Anche l'Azienda sanitaria locale, come da prassi, ha avviato una indagine interna dopo il sequestro delle cartelle cliniche da parte della Squadra Mobile.