AI DOMICILIARI ANCHE IL CONVIVENTE DELLA DONNA

Taranto, anziano sposato a sua insaputa con la badante che si appropria di 200mila euro e della casa

Le indagini sono scaturite dalla denuncia di una nipote dell'ultraottantenne, affetto da un deficit cognitivo

23 Ott 2021 - 07:56
 © tgcom24

© tgcom24

Sposato a sua insaputa con la badante. E' successo a Taranto, dove un'assistente familiare avrebbero circuito un ultraottantenne pensionato della Marina militare, affetto da un deficit cognitivo, per appropriarsi dei suoi beni, tra cui un appartamento e circa 200mila euro. Per questo la donna e il suo compagno, con il quale conviveva, sono stati arrestati e posti ai domiciliari. Le indagini sono scaturite dalla denuncia di una nipote dell'anziano.

Ai due è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Benedetto Ruberto su richiesta del Francesco Ciardo. E nei loro confronti è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo per oltre 200mila euro. La donna svolgeva funzioni di "assistente familiare" dell'anziano, vedovo e senza figli, dal 2018.

La badante aveva nel tempo mostrato di non gradire le visite dei parenti, fino ad intimare alla nipote di non avvicinarsi allo zio, impedendole di entrare in casa e bloccando il suo contatto sul telefono dell'anziano.

La badante, pur convivendo con un professionista tarantino, risultava coniugata in regime di comunione dei beni dal febbraio 2020 con l'anziano assistito (a insaputa dello stesso) che le aveva anche trasferito la nuda proprietà dell'appartamento di notevole pregio in cui l'anziano viveva.

L'anziano era stato indotto anche a trasferire a titolo gratuito la propria auto al figlio della badante, ad acquistare un'ulteriore vettura, a estinguere certificati di deposito infruttiferi postali per l'importo di 56mila euro e a chiudere il proprio conto corrente per l'apertura di un altro cointestato con la badante dal quale risultano prelevati ulteriori 94mila euro.

L'assistente familiare, peraltro, oltre a prelevare mensilmente e in contanti la pensione di 2mila euro, non appena accreditata sul conto dell'anziano, avrebbe poi utilizzato indebitamente carte di debito anche per pagamenti di bonifici per complessivi 81mila euro.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri