Maltempo a Taranto, gru precipita in mare: disperso un operaio
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Il cadavere di Cosimo Massaro è stato portato in superficie dal gruppo sommozzatori dei carabinieri
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E' stato recuperato il corpo di Cosimo Massaro, l'operaio di ArcelorMittal precipitato in mare nel porto di Taranto dentro la cabina di una gru crollata nella tempesta del 10 luglio scorso. Il cadavere è stato portato in superficie dal gruppo sommozzatori dei carabinieri.
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Alle ricerche, coordinate dalla Capitaneria di Porto, hanno partecipato anche i sommozzatori dei vigili del fuoco. Cominciate subito il 10 luglio, sono state difficili per le acque melmose e i rottami pericolosi delle gru precipitate in mare, vicino al corpo dell'operaio.
Mercoledì sera, il forte vento della tempesta che ha provocato molti danni nella zona di Taranto, ha fatto crollare anche tre gru posizionate sulla banchina del siderurgico ArcelorMittal, anche il braccio di quella dove lavorava Massaro, la stessa gru che aveva in parte ceduto in un analogo incidente nel 2012, quando l'acciaieria si chiamava Ilva, uccidendo anche allora un operaio.
L'autorità giudiziaria ha subito posto sotto sequestro l'area ed è stato disposto il divieto di navigazione per un raggio di 250 metri dal luogo dell'incidente, per facilitare le ricerche ma non solo, per questioni di scarsa sicurezza di quell'area portuale.
I sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm hanno prima indetto uno sciopero a oltranza nello stabilimento e poi l'hanno sospeso quando, l'indomani, il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, li ha convocati per lunedi' 15 luglio al Mise. Un incontro ministeriale che per i sindacati, però, questa volta "deve essere l'inizio di un percorso, necessario a produrre delle scelte radicali e di cambiamento", sulla "sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini" di Taranto. Altrimenti, hanno ribadito più volte Fim-Fiom-Uilm, si torna a scioperare. Come del resto continuano a fare i sindacati di base, che non hanno sospeso la protesta cominciata il giorno dell'incidente mortale.