A "Quarto Grado" parla dell'assassinio di Meredith e del futuro che lo aspetta
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"Io non sono la storia di qualcun altro, sono andato avanti con la mia vita e sono più focalizzato sui miei sogni e i miei obiettivi". Trentacinque anni, ingegnere informatico, Raffaele Sollecito è ospite di "Quarto Grado" per parlare dell'omicidio di Meredith Kercher, per cui era stato incarcerato e poi assolto, ma anche del futuro che lo aspetta e al quale sta guardando cercando di lasciarsi il passato alle spalle. "Ho sentito Amanda pochi giorni fa e in quell'occasione mi ha detto che avrebbe partecipato a questo convegno (il Festival della Giustizia Penale di Modena), al quale io però non sono stato invitato. Non ne so il motivo ma non posso negare di esserci rimasto male, perché il caso è uno e i protagonisti sono pochi - io e Amanda - perciò se ne si vuole parlare serve invitare tutti".
"Sembra una ragazza intimorita come lo era quando è andata via dopo la sentenza di assoluzione - prosegue, commentando l'arrivo di Amanda in Italia -. Ero innamorato di lei, sì, ma sono quegli amori giovanili che in una settimana possono capitare."