Le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta
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Proseguono le ricerche dei due giovani spariti da sabato. Giovedì Giulia avrebbe dovuto laurearsi, lui temeva che si sarebbe allontanata ancora di più
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I genitori e il fratello di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa sabato scorso con l'ex fidanzato, Filippo Turetta, in provincia di Venezia sono stati convocati in caserma dai carabinieri di Vigonovo (Venezia). "Non c'è nessuna novità sostanziale. Stiamo aiutando i carabinieri, tracciando il quadro più completo possibile", ha poi detto ai giornalisti il padre di Giulia uscito per qualche minuto dalla caserma. Successivamente la famiglia ha usato un'uscita laterale per allontanarsi senza ulteriori comunicazioni alla stampa.
Le ricerche dei due ragazzi 22enni scomparsi da sabato proseguono con elicottero, cani molecolari e un ingente dispiego di forze dell'ordine. Gli investigatori si trovano di fronte a numerose segnalazioni, talvolta fasulle, che hanno in certi casi rallentato le ricerche. Prima le indagini si sono concentrate nel Veneziano, tra Vigonovo, dove vive la famiglia di Giulia, e poi Fossò, dove nella zona industriale, in un'ora (le 23) prossima a quella della sparizione, sarebbero state trovate repertate alcune vaste macchie, forse di sangue o comunque di materiale biologico.
Ma niente che abbia permesso di rintracciare i due ragazzi, per i quali i genitori di entrambi hanno lanciato un accorato appello davanti alle telecamere delle tv: "Contattateci o tornate a casa", ha detto il papà di Giulia, Gino Cecchettin, con accanto i genitori di Filippo, Elisabetta Martini e Nicola Turetta: "Non sappiamo dove siano. A chi li vede chiediamo di segnalarli alle forze dell'ordine, o di chiamarci ai numeri pubblicati sui social". La zia di Giulia, invece, ha rivolto un appello all'ex fidanzato: "Riportacela".
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Filippo Turetta risulta essere un grande appassionato di montagna. Ma quando viene messo un punto sulla carta geografica, gli accertamenti condotti successivamente sul posto non portano a risultati concreti. La Fiat Punto, da sabato notte, è stata segnalata in un parcheggio davanti alla casa di Vigonovo di Giulia, intorno alle 23; poco dopo - in un orario compatibile tra i due paesi che distano 6 chilometri di distanza, a Fossò, nella 5/A Via della zona industriale, dove sono state trovate le presunte macchie ematiche.
Nelle ore successive la Fiat Punto è stata catturata dagli occhi elettronici di alcuni comuni della provincia di Pordenone, poi del Trevigiano, infine nell'alto bellunese. Una delle testimonianze chiave dell'inchiesta, ritenuta attendibile, resta quella di un vicino di casa dei Cecchettin, che alle 23:15 circa di sabato ha visto ferma nel parcheggio, a pochi metri dalla casa di Giulia, un'auto corrispondente alla Punto di Turetta. L'uomo ha sentito urla come quelle di un litigio, e poi ha visto un uomo spingere con violenza una ragazza all'interno dell'auto.
Di Giulia, che doveva laurearsi giovedì, a Padova, e del suo ex fidanzato Filippo, al quale mancavano invece alcuni esami nella stessa facoltà di Ingegneria, più nessuna traccia. I Carabinieri non mollano, proseguono ricerche e incrocio di dati come dal primo giorno, decisi a risolvere il puzzle. A proposito della laurea è intervenuta Elisa Camerotto, la zia materna di Giulia Cecchettin: "Filippo non era contento che Giulia si laureasse perché temeva che si potesse allontanare da lui".
Formalmente l'iter per la laurea di Giulia è "congelato". La ragazza infatti non ha completato l'ultimo "step" amministrativo, quello della sottomissione dell'ultima versione della sua tesi nel sistema dell'Università di Padova. Secondo quanto riferito dal Dipartimento di ingegneria dell'Informazione, diretto da Gaudenzio Meneghesso, l'iter per la laurea si stava svolgendo regolarmente. Sabato pomeriggio, la 22enne aveva inviato alla relatrice la versione finale della sua tesi, per l'ultima lettura e controllo. Lunedì la docente le avrebbe comunicato di caricare il file sul portale di ateneo, così da farlo approvare, cosa che però non è avvenuta. Ufficialmente, quindi, il suo nome non figura più quindi nell'elenco degli ammessi alla sessione di laurea prevista per giovedì. Si tratta di eventi abbastanza comuni per gli studenti universitari, che all'ultimo rinunciano a laurearsi e magari spostano l'esame alla sessione successiva. Qui però le circostanze sono evidentemente diverse; il Dipartimento padovano è comunque disponibile a discutere una possibile riammissione all'ultimo momento, vista la circostanza eccezionale.
La sorella di Giulia, Elena, delinea un'immagine di Filippo come di una persona "molto possessiva che giocava con lei ricattandola emotivamente per continuare a vederla. Lei era buona e cedeva - prosegue - perché sapeva che lui era tanto solo e calcava molto su questo fatto dicendo 'se te ne vai anche tu io non ho più nessuno'". Elena aggiunge che Filippo "si mostrava felice solo quando era con lei". La zia materna di Giulia ha voluto rivolgere proprio a lui un appello: "Io so che le volevi molto bene. Ora torna a casa, tutto si risolverà per il meglio".