Daouda Diane è stato visto l'ultima volta il 2 luglio in un cementificio locale. Inutilizzato il biglietto aereo prenotato per il 24/7
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A 25 giorni dall'ultimo avvistamento arriva la svolta sul caso di Daouda Diane, il mediatore culturale ivoriano di 36 anni scomparso ad Acate, nel Ragusano. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere. Dell'uomo si sono perse le tracce il 2 luglio: si sa per certo che nella casa che condivideva è stato trovato un biglietto aereo per la Costa d'Avorio. Il 24 luglio sarebbe dovuto partire e rivedere moglie e figlio di 8 anni ma quel biglietto risulta inutilizzato.
Il video del giorno della scomparsa - Daouda, che lavorava come mediatore culturale, era diventato un punto di riferimento per la comunità di braccianti del posto. Il giorno in cui è scomparso, l'ivoriano era andato nel cementificio dove lavorava ogni tanto, nelle pause del centro di accoglienza di Acate. Proprio quella mattina Daouda ha inviato ai parenti in Costa d'Avorio un video - verosimilmente realizzato in quel momento - che lo riprendeva vicino a una betoniera, con un martello pneumatico, senza tuta, né guanti e caschetto di protezione. In un passaggio, secondo quanto ha riportato da Ragusanews avrebbe detto "Questo è l’inferno, questa è la morte".
Il caso - A denunciare la scomparsa lo scorso 4 luglio dell'uomo sono stati i dirigenti della cooperativa dove Daouda prestava servizio. Di lui non si avevano più notizie da due giorni, l'uomo non si era presentato nemmeno alla cooperativa né aveva risposto al cellulare.
Le dichiarazioni dell'azienda - "Il fatto che Daouda sia stato visto per l'ultima volta nel cementificio non significa che vi siano delle responsabilità. Nessuno di noi sa cosa sia successo a Daouda quando ha lasciato il cementificio". L'avvocato Mirko La Mattina chiarisce così la posizione dei titolari del cementificio "Svg".