Il mese sacro per l'Islam, che si concluderà il 22 aprile, prevede l'astensione da cibo e bevande ogni giorno fino al tramonto
Prende il via giovedì 23 marzo il Ramadan, il mese del digiuno sacro per quasi due miliardi di musulmani nel mondo. Il periodo, che si concluderà il 22 aprile, prevede l'astensione da cibo e bevande ogni giorno fino al tramonto. La partenza del Ramadan, che scatta con la luna nuova nel nono mese del calendario islamico, era prevista per oggi mercoledì 22 marzo, ma è slittata di un giorno. Il motivo è dovuto al mancato avvistamento della nuova luna crescente.
Il Comitato per l'avvistamento, con sede in Arabia Saudita, ha annunciato che non si poteva ancora vedere una nuova falce di luna nel cielo ed è stato così decretato che il mese sacro prende il via il 23 marzo. Anche negli Emirati Arabi Uniti, il Comitato dell'avvistamento della luna con sede ad Abu Dhabi ha deciso di cambiare giorno di inizio del mese sacro. Inizio del Ramadan slittato anche in Libia per decisione della Casa delle Fatwa, la massima autorità del Paese.
La ricorrenza ricorda quando nel 610 a.C. l'angelo Gabriele, secondo la religione musulmana, è apparso al profeta Maometto rivelandogli il Corano. Le date di inizio e fine cambiano costantemente perché l'Islam utilizza un calendario basato sui cicli lunari, che fa arretrare la ricorrenza di 10 o 11 giorni ogni anno rispetto a quello gregoriano. L'inizio esatto è determinato dall'avvistamento della luna in Arabia Saudita. Ci sono però musulmani che seguono le indicazioni leggermente divergenti dell'autorità religiosa principale della propria setta o Paese.
Dopo il cristianesimo, l'Islam è la seconda religione al mondo: la cifra più diffusa di 1,9 miliardi di credenti rimane basata su una stima del Pew Research Center del 2010. Circa due terzi dei musulmani vivono nella regione Asia-Pacifico, in particolare in Indonesia, che da sola conta più di 209 milioni di abitanti, il doppio rispetto al più popoloso Paese musulmano del Nordafrica e Medio oriente, cioè l'Egitto.
In Italia ci sono circa 1,7 milioni di musulmani, 370mila dei quali (il 25,8%) vivono nella sola Lombardia. I dati sono riferiti a una rilevazione del 2019. La popolazione musulmana nel nostro Paese rappresenta quindi il 3,7% del totale dei residenti, ma ha un ritmo di crescita costante: le proiezioni dicono che entro il 2050 la percentuale crescerà fino al 9%.
Il digiuno diurno - che vieta pure di bere acqua, fumare e fare l'amore -, dura dall'alba al tramonto. La parola Ramadan deriva dalla radice araba ar-ramad che vuol dire "forte calore", "torrido" o "insopportabile", ma quest'anno, almeno nell'emisfero nord, il digiuno diurno dura meno rispetto a quello degli anni scorsi, più vicini al solstizio d'estate. Come sempre sono esentati dal digiunare, fra gli altri, bambini, anziani, malati, donne incinte, con il ciclo mestruale e durante l'allattamento, persone in viaggio. In generale, secondo i precetti islamici, il digiuno è necessario solo se si è in buona salute anche se - assieme a preghiera, carità, pellegrinaggio alla Mecca e professione di fede - è uno dei cinque pilastri dell'Islam.
La fine del Ramadan è segnata dalla festa dell'Eid al-Fitr. Ad accompagnare il digiuno non sono però solo numerose preghiere ma anche una miriade di tradizioni locali che variano da Paese a Paese: gli addobbi di strada, comuni al Cairo, ad esempio sono quasi assenti a Tripoli. Il mese sacro, almeno nei Paesi musulmani, è connotato da orari di lavoro accorciati e dalla corsa pomeridiana verso casa per poter rompere il digiuno senza ritardi con l'abbondantissimo pasto dell'Iftar.
Cisono poi le estenuanti maratone tv seguendo serial e altri programmi prodotti - soprattutto in Egitto e Turchia - appositamente per questo periodo di massimi ascolti. Frequenti le riunioni familiari fino a notte inoltrata. Nonostante le sveglie sui cellulari, al Cairo come a Damasco persiste la tradizione di pagare un banditore notturno, il "Mosaharati", per farsi chiamare dalla strada ricordando che l'ultima occasione per mangiare fino alla sera dopo è il "suhur", il pasto consumabile prima dell'alba.