IL CASO DEL 19ENNE EGIZIANO

Morte Ramy, a Milano carabinieri indagati per falso e depistaggio

Gli inquirenti puntano a verificare se vi siano state o meno omissioni o falsità nei verbali, nelle relazioni e nelle ricostruzioni fornite subito dopo l'incidente

10 Dic 2024 - 14:24

La Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati per falso e depistaggio almeno due carabinieri in relazione alla morte di Ramy Elgaml, il 19enne egiziano morto a Milano la notte tra il 23 e il 24 novembre dopo un inseguimento con i militari del Nucleo Radiomobile. I carabinieri sono stati iscritti per falso e frode processuale a loro tutela e ora gli inquirenti puntano a verificare se vi siano state o meno omissioni o falsità nei verbali, nelle relazioni e nelle ricostruzioni fornite subito dopo l'incidente.

In particolare, gli inquirenti cercano irregolarità nei documenti rispetto "all'impatto" dell'auto sullo scooter, di cui ha parlato agli inquirenti un testimone oculare, e sulla presunta cancellazione di un video dell'accaduto a cui sarebbe stato costretto.

L'inseguimento e il tragico incidente di Ramy sono avvenuti intorno alle 4 del mattino del 24 novembre lungo la svolta a sinistra tra via Ripamonti e via Quaranta, dopo un inseguimento durato otto chilometri per le vie della città.

Su cosa si indaga riguardo al caso Ramy

 L'inchiesta vuole accertare se sia stata falsificata la relazione del verbale d'arresto. La Procura, infatti, è ormai convinta che ci sarebbe stato un impatto, verosimilmente accidentale nell'ultima fase dell'inseguimento tra via Ripamonti e via Quaranta, tra l'auto dei carabinieri e lo scooter, da cui è stato sbalzato via Ramy, morto per le lesioni interne riportate. Sono stati trovati anche segni di vernice della moto sulla macchina.

La questione dell'impatto e del verbale

 Dell'urto ha parlato a verbale un giovane testimone, l'unico rintracciato al momento nelle indagini, e che emergerebbe, stando a una prima relazione della polizia locale, anche dall'analisi delle telecamere di videosorveglianza. Nel verbale d'arresto a carico di Bouzidi, firmato da quattro carabinieri (i due della macchina inseguitrice coinvolta nell'incidente e altri due di un'altra auto), non si faceva invece alcun cenno all'impatto. Il testimone ha anche raccontato ai pm che quella notte avrebbe dovuto cancellare un video che aveva girato, perché così gli avrebbero detto di fare alcuni carabinieri. Da qui il sequestro del telefono del ragazzo per verificare con accertamenti tecnici, e con l'ipotesi appunto di frode processuale e depistaggio, se quelle immagini siano state eliminate.

La consulenza cinematica sulla dinamica dell'incidente di Ramy

 Intanto, mentre non è ancora stato fissato l'interrogatorio di Bouzidi, ai domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale e ancora convalescente, la Procura il 12 dicembre conferirà all'ingegnere Domenico Romaniello l'incarico per una consulenza cinematica e dinamica sulla ricostruzione dell'incidente. C'è da verificare, inoltre, se Ramy dopo la caduta sia o meno finito sotto l'auto, vicino al palo di un semaforo. Circostanza a cui ha accennato anche l'unico teste oculare.

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