A "È sempre Cartabianca" il contenuto della telefonata avvenuta subito dopo l'incidente
Nella puntata di martedì 21 gennaio, "È sempre Cartabianca" ha mandato in onda il contenuto della telefonata tra i carabinieri e il 118 dopo l'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml nella notte tra il 23 e il 24 novembre e che ha visto coinvolti una gazzella dei carabinieri e la moto guidata dall'amico di Ramy, Fares Bouzidi. Nella telefonata ai soccorsi: "Noi abbiamo due ragazzi a terra, sono incoscienti. Ci servono subito un'automedica e ambulanza", dice uno degli agenti. L'interlocutore del 118 chiede cosa sia successo: "I due ragazzi sono scappati con il T-Max, sono caduti sul marciapiede", è la risposta. Nell'audio si sente il carabiniere pronunciare anche la parola "colpa", ma la frase non è chiara.
A questo punto, dal 118 chiedono: "Svegli? Sì o no?". E il militare: "Sembra di no. Uno sì, l'altro no". Mentre l'operatore assicura l'invio di soccorsi, chiede anche se il ragazzo non cosciente respiri o meno. In quel momento il carabiniere spiega che il collega stava praticando il massaggio cardiaco: "Stiamo massaggiando", dice. Così, l'operatore invita l'agente ad attivare il vivavoce per parlare direttamente con il militare che stava praticando la manovra.
L'operatore capisce che la situazione e cerca di capire se il ragazzo a terra privo di sensi (Ramy, ndr) risponda a impulsi dall'esterno o sia effettivamente in arresto cardiaco. "Gli dia un pizzicotto forte tra il collo e la spalla, mi dica se fa qualsiasi cosa", dice l'operatore. "No, no", replica il carabiniere. "Nessuna reazione, guardi la pancia - aggiunge l'operatore del 118, che poi chiede -. Si muove? Sta respirando?". "Non si capisce, no", è la risposta del carabiniere. Così, dal centro di emergenza lo invitano a riprendere il massaggio: "Ok, nel dubbio mani al centro del torace, una sopra l'altra, e iniziamo a spingere forte. Trenta volte, segua il mio ritmo"