Anna Bulgari Calissoni e il figlio Giorgio scrivono al ministro degli Esteri per denunciare la differenza di trattamento rispetto a Greta e Vanessa.
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Non si placano le polemiche attorno al ritorno di Greta e Vanessa, le due giovani volontarie rapite in Siria. Il Corriere della Sera ha pubblicato una lettera che Anna Bulgari Calissoni indirizza al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni accusando lo Stato italiano di aver trattato molto diversamente il suo caso da quello che ha coinvolto le due ragazze. Nel 1983 la donna fu vittima di un rapimento nella sua casa in campagna insieme al figlio Giorgio, all'epoca 17enne.
"All'epoca - attacca la Bulgari - nessun rappresentante del governo si fece vivo con la mia famiglia, fummo lasciati soli a trattare con feroci criminali". Una linea d'azione completamente diversa da quella messa in atto nel caso di Greta e Vanessa, per cui il governo ha pagato un riscatto. Perché, si chiede la donna, lo Stato allora non intervenne a tutelare cittadini che non avevano commesso alcuna imprudenza, mentre ora si è adoperato così tanto per riportare a casa persone così avventate?