A “Mattino Cinque” lo spiega Alberto Brambilla, del Centro studi itinerari previdenziali
Negli ultimi giorni in Italia sono stati scoperte quasi 5mila persone che ricevevano indebitamente il reddito di cittadinanza: molti di loro giravano in Ferrari o sfoggiavano altri beni di lusso. "Questo è possibile perché nel nostro Paese, a differenza di altri in Europa, manca una banca dati dell'assistenza, dove le persone bisognose si iscrivono, vengono esaminate e prese in carico dai servizi sociali" spiega Alberto Brambilla del Centro studi itinerari previdenziali a "Mattino Cinque".
"Nel nostro Paese esiste solo la certificazione Isee, che non riesce a fotografare la situazione in modo concreto. C'è povertà, ma bisogna vedere da che cosa deriva. - prosegue Alberto Brambilla - Ad esempio, oltre centomila persone hanno dissipato il patrimonio, perché soffrono di ludopatia grave. In questo caso vanno curate e non sostenute con un assegno. Sono problemi diversi".
"In sostanza, mancano una struttura di controllo e una serie di verifiche che possano portare alla luce chi percepisce il reddito di cittadinanza abusivamente. - conclude Brambilla - L'Inps dovrebbe erogare i sussidi, ma dovrebbe anche provvedere alla verifica. In meno di tre anni abbiamo sperperato 19,5 milardi di euro, mi sembra una grossa cifra".