In tanti hanno soltanto chiesto informazioni. Maggiori affollamenti in alcune località del Sud. In arrivo i primi ricorsi degli stranieri. Solo alle Poste il bilancio è di quasi 36mila istanze
Non c'è stato il temuto assalto agli sportelli nel giorno in cui si è aperta per tutti la possibilità di presentare domanda per il reddito di cittadinanza.. Con l'avvio delle operazioni per richiedere l'accesso al trattamento il flusso è stato costante e ordinato. La maggior parte dei cittadini ha chiesto soltanto informazioni per preparare poi tutti i documenti necessari, rispettando i consigli dello scaglionamento alfabetico. Qualche coda ai Caf, ma nessuna ressa.
Il primo giorno del reddito di cittadinanza fila via dunque senza intoppi per chi è riuscito a presentare subito la domanda (circa 50mila quelli calcolati per certi dai primi dati di Caf, Poste e web) e per chi ha intasato i centralini per avere un appuntamento nei prossimi giorni. Solo alle Poste il bilancio è di quasi 36mila istanze mentre quasi 9mila hanno preferito presentare la domanda online.
Maggiore affluenza in Campania, Lombardia e Sicilia - A registrare la maggiore affluenza, almeno agli uffici postali, sono state Campania, Lombardia e Sicilia, tutte oltre le 5mila istanze. Ma ai Caf è già tutto pieno fino a fine aprile, fa sapere ad esempio la Cgil del Friuli, mentre ai centri di assistenza fiscale della Cisl sono stati messi in calendario 14mila appuntamenti solo oggi e sono state lavorate 3.500 domande, un migliaio nella sola Sicilia. Ma la Cisl è solo uno dei cinque grandi gruppi che riuniscono i Centri di Assistenza Fiscale. In totale una realtà che conta su 30mila uffici.
I potenziali beneficiari si sono presentati già di buon mattino in tutta Italia, da Torino (con già 1.300 prenotati alla sola Cisl) a Siracusa, e "un numero importante di richieste a Milano"" in particolare in periferia. Sempre dal capoluogo lombardo potrebbero partire anche i primi ricorsi contro i requisiti per gli stranieri, considerati "incostituzionali", come ha spiegato Alberto Guariso dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi).
I paletti - I paletti per delimitare il più possibile il reddito agli italiani, peraltro, sono stati già inaspriti nel passaggio del decretone al Senato, che ancora deve concludere l'iter alla Camera. Solo a fine marzo quindi saranno aggiornati anche i moduli per fare la richiesta e si potrà tenere conto dei nuovi criteri. Nel frattempo l'Inps inizierà il vaglio delle domande e sarà da vedere quanti saranno i fortunati che già prima di Pasqua riceveranno la card con il nuovo sussidio. L'erogazione del beneficio, ha assicurato l'istituto di previdenza, avverrà nei tempi previsti, quindi già dalla fine di aprile le somme saranno accreditate. L'ok sarà comunicato agli interessati (e anticipato via sms o mail) a partire dal 15 aprile e le card saranno attivate dal 19 aprile.
La distribuzione del nuovo sussidio, assicura il commissario designato Pasquale Tridico, sarà "omogenea", poco più della metà nel Mezzogiorno: solo al 5% dei beneficiari però arriverà il reddito pieno, più di 6mila euro l'anno. A un quarto della platea, invece, arriveranno all'incirca 80 euro al mese, meno di 1.000 euro l'anno.
Le parole della Cei - C'è peraltro un "rischio enorme", paventa la Cei, "di aumentare forme di cittadinanza non solo passiva ma anche parassitaria".
Per avere successo anche sul fronte delle politiche attive per il lavoro, Di Maio continua a spingere sui "navigator", pensati, assicura, per "supportare" i centri per l'impiego ancora sguarniti di personale, finche' non saranno completati i concorsi. Ma le Regioni continuano a essere contrarie all'immissione massiva di nuovi "precari" nel sistema e al momento, in attesa di una mediazione tra esecutivo e governatori, anche il bando per l'assunzione di questi co.co.co. è bloccato.