L'episodio risale al 3 aprile ed è stato filmato da telecamere interne. Inchiesta chiusa per 10 agenti della penitenziaria, in 8 accusati di tortura
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Un video shock, che documenta il pestaggio subito il 3 aprile da un 40enne detenuto tunisino nel corridoio del carcere di Reggio Emilia, è finito agli atti dell'inchiesta chiuda dalla Procura reggiana a carico di 10 agenti, otto dei quali accusati di tortura. Le immagini, riprese dalle telecamere interne del penitenziario, mostrano gli agenti della polizia penitenziaria prendere a pugni l'uomo, incapucciato con una federa, e calpestarlo con gli scarponi. Il filmato continua e il 40enne, denudato e sollevato di peso, sempre col cappuccio in testa, viene trascinato in cella. "Immagini agghiaccianti", commenta l'avvocato della vittima.
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"Sono immagini agghiaccianti e inaccettabili, una violenza gratuita contro un uomo solo, privato della libertà, incappucciato, ammanettato e a terra. Ci tengo a sottolineare il lavoro della Procura di Reggio Emilia, che con la dovuta tempestività e determinazione ha svolto le indagini ed estrapolato quanto ripreso dalle telecamere interne, che altrimenti avremmo perso". Così Luca Sebastiani, avvocato del detenuto vittima del pestaggio di cui sono accusati agenti della penitenziaria del carcere di Reggio Emilia. L'episodio risale al 3 aprile.
Incappucciato con un federa, messo pancia a terra con uno sgambetto e poi preso a pugni sul volto e sul costato, calpestato con gli scarponi, trattenuto alcuni minuti per braccia e gambe dagli agenti della polizia penitenziaria. Poi denudato e sollevato di peso, sempre col cappuccio in testa, fino a essere trascinato in cella. Il pestaggio subito da un 40enne detenuto tunisino, il 3 aprile in un corridoio di un carcere italiano, l'istituto di Reggio Emilia, è documentato dai video delle telecamere interne, finiti agli atti dell'inchiesta chiusa dalla Procura reggiana a carico di 10 agenti, otto accusati di tortura.