Il ministro Roberto Speranza annuncia un cambio di rotta sulla disposizione di eventuali restrizioni. Verso un numero minimo di tamponi in zona bianca: 150 ogni 100mila abitanti
Sarà il tasso di ospedalizzazione il criterio più importante per stabilire i colori delle Regioni. Di fronte alla nuova avanzata dei contagi spinti dalla variante Delta, il ministro Roberto Speranza ha spiegato che cambieranno le modalità per decidere le restrizioni: primo indicatore sarà quello dei ricoveri e solo dopo verrà quello dell'incidenza, ma con un numero minimo di tamponi effettuati.
Parametri - E così. anche se alcune Regioni si avvicinano al giallo visto il trend di aumento dell'incidenza dei contagi (in cima ci sono Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania), per scongiurare il rischio chiusure si pensa a un cambio di rotta sulla valutazione dei parametri.
Ospedalizzazione - "Il tasso di ospedalizzazione peserà di più rispetto agli altri indicatori", chiarisce Speranza mettendo in campo una soluzione che mette d'accordo anche i territori, che temono misure più stringenti.
"Chiederemo al governo di togliere l'incidenza dei positivi dai parametri che muovono zone e colorazioni - dicono le Regioni - perché il rischio è di decidere delle chiusure per gente positiva a casa, quando il sistema sanitario è pienamente efficiente".
Incidenza positivi - Sembra comunque che il calcolo dell'incidenza dei positivi ogni 100mila abitanti resterà tra i parametri, anche se perderà la sua discrezionalità nel caso in cui l'occupazione di posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari non superi le percentuali di rischio del 30 e 40%.
Numero minimo di tamponi - Su questo dato non si esclude una discussione sulla revisione di queste percentuali, e diventerà sempre più tassativa la necessità di eseguire un numero minimo di tamponi: in zona bianca serviranno almeno 150 test ogni 100mila abitanti.