Giampaolo Matrone rimase per 62 ore sepolto sotto metri di neve e macerie e in quel disastro perse la moglie
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"Cosa mi hanno tirato fuori a fare da sotto le macerie per poi abbandonarmi, a livello di istituzioni, abbandonarmi così con una bambina, una mano e una gamba fuoriuso". Sono queste le parole di sconforto di Giampaolo Matrone, rimasto per 62 ore sepolto sotto metri di neve e macerie all'hotel Rigopiano, travolto e distrutto da una valanga. Morirono in 29, inclusa Valentina, sua moglie. Lui fu l'ultimo dei nove sopravvissuti ae essere estratto vivo. Da allora si sottopone a lunghe e dolorose sedute di fisioterapia che ora, dopo l'ultimo controllo della Asl, potrebbero essergli negate.
Non si guarda indietro, Matrone, non può e non vuole piangersi addosso. L'unica sua preoccupazione oggi è garantire un futuro sereno a Gaia, la figlia di sei anni, insieme al ricordo indelebile della tragedia e del torto subito: "Ci sono 29 vittime che aspettano giustizia. Qui ancora non si sa nulla. Io volevo andare via da quell'albergo e invece ci hanno tenuti lì ad aspettare la morte... Questo abbiamo fatto, abbiamo aspettato la morte".