Etna come Roccaraso, l'assalto per un selfie estremo sulla lava: i soccorsi
© Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS
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Nella località sciistica abruzzese weekend con "solo" 24 bus. La Protezione civile Siciliana, invece, si prepara a una nuova "colata turistica" sul vulcano
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Alti e bassi in base ai trend social del momento. Roccaraso, la località sciistica abruzzese presa d'assalto un mese fa dopo l'appello della tiktoker Rita De Crescenzo, in questo weekend sembra essere tornata la normalità. Solo 24 i bus in arrivo dalla Campania, carichi di sciatori e appassionati della neve. Mentre sull'Etna, dove, soprattutto in orario notturno, in centinaia si avventurano per ammirare lo spettacolo della colata lavica sulla neve, l'allerta è ancora alta. Ecco il punto.
I grandi numeri che si sono registrati il 26 gennaio non ci sono più: a Roccaraso, la cittadina dell'Alto Sangro che ha dovuto fare i conti con l'invasione del turismo campano, sembra svanito l'effetto dei tiktoker. Per il weekend sulla neve, nonostante il clima favorevole dell'ultima domenica di febbraio, si sono prenotati solo 24 bus turistici: cinque mezzi sono arrivati sabato, mentre gli altri 19 sono attesi nella mattinata di domenica.
Nonostante i dati più contenuti, non cambiano, però, le misure adottate dai singoli Comuni, d'accordo con il prefetto de L'Aquila Giancarlo Di Vincenzo, per limitare eventuali arrivi con un numero massimo di bus da autorizzare fino al prossimo 2 marzo. I bus dovranno accedere dalla strada marsicana 83, al confine tra Castel di Sangro e Rioniero Sannitico per arrivare sulla statale 17, all'altezza dell'Istituto alberghiero per lo scarico dei passeggeri per poi sostare nei pressi dello stadio di Castel di Sangro.
Lo scorso fine settimana erano stati 40 i bus autorizzati, nulla in confronto ai 250 di fine gennaio. Un'ondata che aveva mandato in tilt la viabilità e l'ordine pubblico. Grandi numeri invece si attendono di domenica sui 70 impianti del comprensorio sciistico dell'Alto Sangro, dove già sabato si sono contati centinaia di visitatori.
La Protezione civile Siciliana ha intensificato il monitoraggio e le attività di assistenza in seguito al crescente afflusso di turisti ed escursionisti attratti dalla colata lavica che negli ultimi giorni ha interessato il versante sud-ovest dell'Etna. La colata, definita "turistica" per la sua accessibilità visiva, presenta comunque diverse insidie per i visitatori.
L'altitudine di circa 1.800 metri sul livello del mare comporta, infatti, temperature rigide, forte vento e nebbia, oltre alla necessità di percorrere circa due ore di cammino per raggiungere i punti di osservazione. Lo segnala, su Facebook, il dipartimento regionale della Protezione civile che ha attivato una turnazione di organizzazioni di volontariato (Odv) per garantire assistenza alla popolazione e supporto alle forze dell'ordine.
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Fino alle 14 di sabato l'afflusso di visitatori è stato moderato e ordinato, ma, successivamente, nonostante la nebbia, numerosi escursionisti hanno raggiunto l'area per osservare il magma alla luce del tramonto. Tuttavia, secondo le ultime segnalazioni, la colata non sembra più alimentata ed è in fase di rapido raffreddamento, rendendo sempre meno visibile il caratteristico bagliore rossastro del magma. Le Odv in servizio nel fine settimana sono i gruppi di Protezione civile comunale di Biancavilla, Ragalna e Belpasso, la Misericordia di Belpasso, Il Cammino di Ragalna e Odv Nogra.