Portato in carcere

Roma, 36enne ai domiciliari per stupro evade e violenta un'altra ragazza

L'uomo era stato arrestato su richiesta della Procura della Capitale il 23 gennaio, poi si è allontanato da casa, approfittando dell'indisponibilità del braccialetto elettronico

04 Feb 2025 - 20:11
 © ansa

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Un cittadino peruviano di 36 anni, arrestato e posto ai domiciliari per aver stuprato una ragazza immagine di 20 anni nei pressi di una discoteca a Roma, è evaso la sera stessa e ha violentato un'altra giovane che aveva conosciuto in un locale da ballo. L'uomo, conosciuto nelle discoteche romane come promoter e impresario di ragazze immagine, è stato nuovamente arrestato e portato in carcere. L'ultima violenza sarebbe avvenuta, dunque, mentre il 36enne doveva restare agli arresti domiciliari in attesa che gli venisse applicato il braccialetto elettronico per il controllo a distanza.

L'uomo, accusato di uno stupro avvenuto la notte tra l'11 e il 12 ottobre scorso ai danni di una giovane in una discoteca nella zona Tiburtina, era stato arrestato su richiesta della Procura della Capitale il 23 gennaio. Il 36enne non ha rispettato i domiciliari e, approfittando anche della indisponibilità del braccialetto elettronico, si è allontanato da casa. Dopo aver raggiunto un locale nella zona di viale Marconi avrebbe preso di mira una altra ragazza che lo ha denunciato per le molestie. Da qui la nuova misura cautelare questa volta con effetto più coercitivo.

L'episodio denunciato dalla seconda giovane è avvenuto a circa tre mesi dal primo. In quel caso la vittima, che conosceva l'uomo da circa tre anni, era stata ingaggiata per lavorare per lui come ragazza immagine. Quella tra l'11 e il 12 ottobre era per lei la prima serata in un nuovo locale in zona Tiburtina. Ma le cose sarebbero andate diversamente da come aveva immaginato. La ventenne sarebbe stata prima drogata e poi abusata in un parcheggio vicino alla discoteca dal pr che le aveva offerto quel lavoro. L'uomo le avrebbe offerto prima un bicchiere di prosecco poi un altro drink da bere "tutto in un sorso". Dopo averlo bevuto la vittima avrebbe iniziato a barcollare e a non ricordare più nulla.

È stata la madre della giovane, intorno alle 3.45, preoccupata a uscire in piena notte per cercare di incontrarla. Quando l'ha raggiunta li ha visti entrambi scendere dall'auto: lui l'ha salutata in modo cordiale mentre lei era disorientata e barcollava. Il giorno dopo la ventenne accusava dolori e non ricordava molto della serata. Si è recata in ospedale dov'è scattato l'allarme. Avrebbe quindi iniziato a ricordare quello che era successo e ha formalizzato la denuncia alla polizia. Sono state avviate indagini, anche attraverso accertamenti sul Dna, e il 23 gennaio è scattato l'arresto. 

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