In vendita solo generi alimentari realizzati dai detenuti degli istituti di pena italiani
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Apre a Roma "Pub & Shop", il primo minimarket made in carcere che vende prodotti con denominazioni decisamente stravaganti. Sugli scaffali birre artigianali "vale la pena", caffè "galeotto" e pure i biscotti "cotti in flagranza". Nessuna marca già conosciuta, ma solo pezzi cento per cento galeotti. Si tratta di generi alimentari realizzati dai detenuti nei laboratori delle carceri italiane. Un'opportunità per imparare un mestiere mentre si sconta la pena. "Una grande vittoria avere questa occasione", commenta un detenuto.
Se il fine della pena è proprio quello della rieducazione e del reinserimento nella società del condannato, queste attività permettono al detenuto di reintegrarsi nel mondo del lavoro una volta usciti dal carcere. Anche se all'interno delle mura degli istituti di pena, i reclusi grazie a questi laboratori possono diventare pasticcieri, sarti, allevatori o anche coltivatori.
"Ho fatto tutta la trafila dagli arresti domiciliari fino alla libertà", racconta Daniele Romani, ex detenuto. E dell'opportunità di imparare un mestiere seppur in stato di reclusione dice: "E' importante per il reinserimento nella società".