MAXI OPERAZIONE ANTICAMORRA

Roma, boss inviava "pizzini" dal carcere: smantellato il clan di Michele 'o pazzo

Tra le 28 persone raggiunte dall'ordinanza di custodia cautelare anche Claudio Cirinnà, fratello dell'esponente dem, accusato di usura

07 Lug 2020 - 16:00
Michele Senese, Michele 'o pazz   © Ansa

Michele Senese, Michele 'o pazz   © Ansa

Detenuto in carcere da anni continuava a coordinare e gestire le attività illecite di famiglia attraverso i "pizzini", che passava al figlio durante le visite. Neanche le sbarre sono riuscite a tenere lontano dal crimine Michele Senese, detto 'o pazz, che, senza farsi notare dal personale di vigilanza, si è scambiato le scarpe indossate, che, secondo gli inquirenti, nascondevano all'interno messaggi da fare arrivare all'esterno del carcere.

I bigliettini venivano scambiati con i famigliari durante in colloqui, soprattutto con il figlio Vincenzo e con la moglie, Raffaella Gaglione. Questa procedura, messa in atto più volte per eludere la sorveglianza, è emersa al termine di una maxi operazione anticamorra, che ha portato all'esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti della famiglia Senese, ritenuti responsabili di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. L'operazione anticamorra, a Roma e nel nord Italia, ha portato anche al sequestro preventivo di beni e aziende per circa 15 milioni di euro. 

Il figlio di Senese arrestato in Puglia - Vincenzo Senese, 43 anni, primogenito del boss, è stato arrestato in un resort di lusso a Marina di Ugento. Secondo gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Roma, l'uomo curava gli interessi della famiglia nella Capitale ed era solito spendere migliaia di euro a settimana in strutture stellate e in ristoranti lussuosi.

Clan attivo anche Nord Italia - Per "ripulire" e far "fruttare" le somme di danaro accumulate nel tempo, il clan Senese occultava i soldi in luoghi non convenzionali, spesso ricavati all'interno di diversi immobili nella disponibilità della famiglia. Non solo. Circa 500mila euro sono stati investiti nel commercio all'ingrosso di abbigliamento a Frosinone e Verona, e altri 400 mila euro reimpiegati in Lombardia. Altre somme di denaro  illecite, per circa un milione di euro, dapprima trasferite in Svizzera e poi impiegate per finanziare attivita' imprenditoriali di una società milanese. Il fratello del boss, Angelo Senese, è riuscito a fare confluire investimenti per oltre 230 mila euro in attività di ristorazione a Roma, nonchè un importante stabilimento in provincia di Latina di produzione casearia.

Chi è Miche 'o pazzo - Il gruppo Senese, di origini napoletane, storicamente collegato al clan Moccia di Afragola, si è insediato stabilmente a Roma negli anni '80, dove è riuscito ad affermarsi, dedicandosi principalmente al traffico di stupefacenti, alla gestione delle piazze di spaccio e al riciclaggio di proventi illeciti. Michele Senese è noto per aver voluto vendicare il fratello ucciso a Roma nel 1997, ordinando un’esecuzione sul lungomare di Torvajanica in accordo con il boss della Marranella, Giuseppe Carlino, nel 2001. La sua famiglia è in affari con i Casamonica e in buonissimi rapporti con Carminati. 

Tra gli arrestati anche Claudio Cirinnà, 54 anni, fratello della senatrice Pd Monica (estranea alle indagini), finito in carcere senza aggravante di mafia.  A lui e al figlio Riccardo sono contestati episodi di usura. L'uomo già in passato era finito nei guai perché coinvolto in un'indagine su presunti traffici di carburante. Secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio, l'uomo non aveva relazioni dirette con il gruppo di Michele Senese, ma insieme al figlio Riccardo, che è finito agli arresti domiciliari, avrebberom concorso nel prestare e chiedere soldi ad una persona che era sottoposta anche alle attenzioni del clan di Camorra.

 

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