Possibili eruzioni

Roma, c'è un vulcano sotto i Colli Albani che si sta svegliando

Secondo lo studio dell'Ingv il magma è in fase di accumulo sotto la superficie terreste ma per l'eruzione ci vorranno migliaia di anni

29 Ott 2016 - 12:24

La zona vulcanica dei Colli Albani si sta risvegliando dopo quasi 36mila anni di assoluta inattività. Uno studio firmato Ingv, Sapienza Università di Roma, Cnr e Università di Madison ha ripercorso la storia dell'area geografica scoprendo come il vulcano sotterraneo ha ricominciato ad alimentarsi attirando nuovo magma sotto la supercificie terreste. La possibilità di un'eruzione è sempre più certa anche se gli esperti rassicurano "non si tratta di un pericolo imminente".

Le camere magmatiche, fino ad ora dormienti, hanno iniziato a alimentarsi dimostrando che il vulcano potrebbe passare "da uno stato dormiente a quello di risveglio. Da qui la necessità di monitorare sin da oggi quest'area vulcanica", ha chiarito sul sito dell' Ingv Fabrizio Marra, ricercatore. L'eruzione, però, sembra non essere prossima: infatti, nello studio pubblicato su Geophysical Research Letters, il tempo di risveglio è indicato nell'ordine delle migliaia d'anni.

I Colli Albani hanno da sempre avuto dei cicli di attività molto regolari: "Ci sono stati 11 di questi cicli eruttivi. L'ultimo, avvenuto al Cratere di Albano, è iniziato proprio 41mila anni fa ed è terminato intorno a 36mila anni," spiega Marra, "Questo vuol dire che il tempo trascorso dall'ultima eruzione è dello stesso ordine dei tempi di ritorno: quindi il vulcano deve considerarsi attivo e pronto per un nuovo futuro risveglio”.

Lungo il corridoio di terra dove si sono verificate le attività vulcaniche passateb i ricercatori dell'Ingv hanno osservato negli ultimi 20 anni un sollevamento della superficie terreste di 2-3 mm all'anno proprio a causa di un ammassamento di magma sottostante. La zona di accumulo si troverebbe tra i 5 e 10 km di profondità: "Abbastanza profonda, quindi, da non destare preoccupazioni al momento”, continua Marra.

Un'ulteriore rassicurazione sull'improbabilità di una prossima eruzione arriva dallo studio delle attività crostali della zona: le forze in atto, per lo più compressive, sigillerebbero le vie di risalita del magma che per esplodere in superficie dovrebbe accumularsi per migliaia di anni fino a raggiungere una forza tale da superare la pressione delle croste terresti.

In questo momento nei Colli Albani il magma è nella fase di accumulo: gli indicatori geofisici segnalano una situazione favorevole a una sua fuoriuscita ma rassicura Marra  "se una ricarica dei serbatoi è in atto, questa durerà senz'altro migliaia di anni prima che possa dar luogo a un'eruzione”.

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