Incastrata dalle telecamere di sorveglianza, si era licenziata e restituito circa 16mila euro. Dopo qualche settimana ritira le dimissioni e fa causa al titolare per "averla costretta ad andarsene"
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Per diverse settimane aveva sottratto, dalla tabaccheria dove lavorava come commessa, "Gratta&Vinci" fortunati. In due mesi aveva rubato ticket vincenti per 150mila euro. In accordo col titolare si era licenziata, restituendo parte degli ammanchi, salvo poi presentare al suo ex datore di lavoro una lettera del suo avvocato perché "era stata costretta a dimettersi". Terminate le indagini preliminari, la Procura l'ha accusata di furto.
È successo nel giugno 2020 ad Acilia, piccola frazione di Roma. Una 40enne di Fiumicino voleva far fronte, a suo dire, alle numerose spese familiari cercando di costruirsi un tesoretto con i ticket vincenti che rubava e custodiva in una busta rosa all'interno del suo zaino. Il titolare da tempo si era accorto dei furti ma non aveva mai avuto prove contro i suoi dipendenti. Almeno fino alla giornata del 17 giugno quando l'aveva colta in flagrante, insieme ad altri dipendenti.
In un primo momento la donna aveva confessato che i furti fossero di piccola entità e che andavano avanti solo da qualche giorno. Poi si licenzia. Visionando i filmati delle telecamere, il titolare si era accorto che la sua condotta, però, era stata reiterata per quasi due mesi e che la somma sottratta era maggiore a quella dichiarata. L'uomo aveva preferito non procedere per vie legali e aveva convocato la 40enne e il marito per trovare una soluzione, magari chiedendo un prestito per restituire i circa 150mila euro.
Marito e moglie sembrano essere d'accordo e consegnano una piccola parte del furto, circa 16mila euro, come pegno di sincerità. Diversi giorni dopo al titolare della tabaccheria era arrivata la lettera dell'avvocato della sua ex dipendente che lo aveva denunciato per averle estorto le dimissioni. Lui si era visto costretto a rispondere con una contro denuncia nei confronti di entrambi. Qualche giorno fa la Procura ha concluso le indagini preliminari e, sebbene abbia scagionato il marito, ha confermato l'accusa di furto nei confronti della donna.