Il primo agosto, il cantautore e regista ha presentato una denuncia ai carabinieri: il suo racconto a "Pomeriggio Cinque"
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Tutto è iniziato con un sms. La truffa di cui è rimasto vittima David Riondino è cominciata con un messaggio: all'artista è stato comunicato l'acquisto di uno smartphone da parte di una piattaforma di pagamento. "Mi hanno detto che dovevo chiamare un numero per bloccare il pagamento, l'ho chiamato e mi hanno detto che ero sotto attacco". A "Pomeriggio Cinque" il cantautore e regista ha parlato di quanto subito nel corso dell'estate.
A Riondino sono stati sottratti 11.422 euro, attraverso 23 bonifici da 495 euro più commissioni: a ingannarlo un finto bancario. "Mi hanno detto che avevano bloccato un tentativo di pagamento - ha spiegato Riondino, riferendosi all'acquisto di uno smartphone che non aveva mai comprato -. Ho chiamato quel numero e loro mi hanno spiegato che pur avendo bloccato quel pagamento da oltre mille euro avrei dovuto inviare un bonifico di 495 euro per ogni transazione che loro avrebbero annullato. Inoltre mi hanno precisato che avrei dovuto scrivere nel bonifico la dicitura: transizione annullata".
L'artista, nel corso del suo intervento, ha sottolineato l'abilità dell'uomo che al telefono lo ha raggirato: "Alla fine ero stato io stesso a chiamare quel numero - ha detto -. In quel momento io ci ho creduto. Sembrava una persona molto seria, confortante e pensavo stesse facendo il mio interesse. Lui mi diceva: questi sono dei farabutti, si sarà anche divertito. Mi ha mandato anche il suo nome e cognome, mi sono sentito protetto. In rapida successione quell'uomo mi ha fatto inserire i codici per effettuare in serie 23 bonifici da 495 euro, più 1,61 di commissione (si trattava di bonifici istantanei, ndr); io credevo di bloccare l'hacker, invece mi sono reso conto solo dopo di avere versato su tre conti differenti intestati ad altrettante donne dei soldi", ha concluso Riondino, che il primo agosto ha presentato una denuncia ai carabinieri di viale Eritrea, a Roma.