Una squadra di 30 carcerati non socialmente pericolosi inizierà a lavorare martedì, dopo una formazione di tre mesi
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I detenuti di Rebibbia si occuperanno della manutenzione delle strade di Roma, nuovamente martoriate dalle buche dopo le piogge e le gelate di questi giorni. Una squadra di 30 carcerati non socialmente pericolosi inizierà a lavorare martedì, dopo una formazione di tre mesi curata dai tecnici di Autostrade: sono volontari gestiti dal Comune in due squadre da 15 e ripareranno tutti i giorni le buche con asfalto a caldo, puliranno i tombini e disegneranno le strisce pedonali. E' il risultato di un accordo siglato diversi mesi fa il Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap)e la società Autostrade per alleggerire le inadempienze del Campidoglio.
A seguire, altri detenuti si occuperanno di servizi pubblici: entro marzo almeno 75, tutti non socialmente pericolosi, andranno a raccogliere i rifiuti per strada. Si aggiungono ai 40 detenuti che ogni mattina escono dal carcere per pulire le aree verdi e i parchi della capitale per 4 ore al giorno. È un servizio alla comunità, ma anche agli stessi detenuti perché possano reinserirsi nella società e avere una pena rieducativa.
Ma per risolvere l'emergenza buche il Campidoglio dovrà fare ben altro: l'appalto centralizzato per garantire il pronto intervento sulle strade della Capitale in molti municipi non è ancora entrato in vigore benché la gara da oltre 4 milioni di euro sia stata bandita mesi fa. Così il comune non è riuscito a garantire a tutte le sedi i fondi per la manutenzione ordinaria: sono sei quelli ancora scoperti, mentre negli altri l'appalto è partito soltanto di recente. Così, intanto, a controllare le buche sono schierate le pattuglie della polizia locale.