Il 18enne racconta altri particolari sulla vicenda già sfociata in un esposto all'Ufficio scolastico regionale ma smentita dalla dirigente coinvolta
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A Roma il caso della relazione tra lo studente e la preside del liceo Montale continua a far discutere. Dopo la ferma smentita della vicenda da parte della dirigente ("Hanno voluto colpirmi", si difende la preside), arriva il racconto alla stampa dello studente 18enne. Che conferma tutto e aggiunge altri particolari alla sua versione. "Lei mi convocava a scuola fuori dall'orario delle lezioni, mi provocava, mi chiedeva cosa dovesse indossare il giorno dopo. Abbiamo avuto un rapporto sessuale in macchina, in un parcheggio, sotto i palazzi. A un certo punto non sapevo più come uscirne, non riuscivo a troncare. E la situazione mi è sfuggita di mano", ha dichiarato il liceale a La Repubblica.
La versione dello studente - I primi contatti tra il liceale e la preside sarebbero avvenuti a metà dicembre, durante l’occupazione della scuola da parte degli studenti. I due si scambiano i numeri e iniziano a inviarsi messaggi su Whatsapp. Lui ricopre l'incarico di rappresentante del liceo, ma le chat sono di altro tenore, stando a quanto riferisce il 18enne. "La preside mi chiedeva consigli su cosa indossare oppure cosa stessi guardando in tv", avrebbe raccontato il ragazzo agli amici.
Fino al rapporto sessuale. "Se ti do un indirizzo mi raggiungi là?", avrebbe chiesto la donna al giovane, che poi si è presentato all'appuntamento. E i due avrebbero consumato il rapporto in auto. "Durante l’atto è arrivata anche una chiamata del marito", ha aggiunto il 18enne. "A un certo punto io non riuscivo più a tagliare quella relazione", continua.
"Lei ha preteso che io cancellassi i messaggi in sua presenza, ma qualcosa ho tenuto", conclude lo studente, assicurando così di avere le prove di quanto sostiene.