Romano Mancini, il pensionato arrestato per aver appiccato il fuoco nella pineta, era conosciuto come il "maniaco delle prostitute"
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Non solo presunto piromane, ma anche "maniaco delle prostitute". E' questo il profilo di Romano Mancini, il pensionato arrestato per aver piazzato degli ordigni artigianali nella pineta di Castel Fusano, a Roma, provocando l'incendio dello scorso 17 luglio. Secondo quanto riporta Il Messaggero, l'uomo aveva precedenti penali: nel novembre del 1999, aveva sparato in faccia a un trans con un fucile a canne mozze. Nel luglio del 2007, aveva sgozzato una prostituta nigeriana.
Stando sempre al racconto del quotidiano romano, sia l'omicidio, sia l'aggressione con il fucile, erano stati compiuti all'interno della pineta del Castel Fusano. Per l'uccisione della prostituta nigeriama, Romano Mancini era stato condannato per otto anni al regime di sorvegliato speciale. Il "maniaco delle prostitute", così lo avevano definito, non ha mai smesso di puntare le lucciole: ieri infatti, quando è stato arrestato dalle forze dell'ordine nella pineta di Castel Fusano, stava tentando di dare fuoco al rifugio di una prostituta con ordigni artigianali fatti con zampironi e fiammiferi.
Non è ancora chiaro invece se ci siano collegamenti tra Romano Mancini e un altro presunto piromane arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri. Il giovane, ventiduenne, incensurato e originario del Nord Italia, aveva piazzato tre ordigni nel polmone verde della Capitale con l'obiettivo di distruggere il bosco. Dopo essere riuscito ad innescare il primo, era stato fermato dai carabinieri della forestale di Ostia. Adesso gli inquirenti hanno sequestrato i telefoni dei due per controllare tabulati, messaggi e verificare la presenza di possibili complici.