Nell'abitazione di Luana Costantini sono stati ritrovati resti di riti esoterici, gli inquirenti ascolteranno la versione del suo ex compagno, il capo della comunità "Cubytrix" alla quale la donna apparteneva
A Roma si indaga sul mistero della morte di Elena Bruselles e Luana Costantini, madre e figlia, a distanza di un mese l'una dall'altra. I corpi sono stati ritrovati il 19 gennaio nella loro abitazione del quartiere di Primavalle, dove c'erano anche resti di riti esoterici. L'ex compagno di Luana, il capo della setta a cui lei apparteneva, aveva abbandonato quella casa da tempo ma gli inquirenti lo hanno rintracciato in Puglia.
Rintracciato il santone - Si faceva chiamare lo "sciamano", Paolo Rosafio, l'ex fidanzato e convivente della 54enne Luana Costantini. Non è indagato per la morte della donna e della madre anziana ma gli inquirenti erano sulle sue tracce per capire cosa succedeva in quell'appartamento dove sono stati ritrovati candelotti e una tunica e secondo testimoni avvenivano "pericolosi riti di evocazione". Rintracciato in provincia di Lecce il santone ha dichiato: "Sto per fatti miei, a casa di mia madre, chiarirò tutto alla polizia". A riferirlo il quotidiano La Repubblica.
La versione dell'amico - "Paolo è andato via da Roma il 26 dicembre", dichiara l'amico Roberto a La Repubblica. Mentre ci sarebbero persone che affermano altro, posticipando quella data almeno all'11 gennaio. Il rito di Halloween che avrebbe fatto perdere lucidità a Luana è raccontato sempre da Roberto che in quella casa ci aveva vissuto da ospite per poi lasciarla per paura: "Ci lanciava coltelli, aveva crisi epilettiche, ero obbligato a chiudere la porta a chiave perché nel bel mezzo della notte si alzava e rimaneva immobile a fissarmi".
La fine - In seguito Luana sarebbe stata abbandonata con la madre inferma. Secondo le prime ricostruzioni si sarebbe lasciata morire insieme a lei, "forse consumando cocaina" ipotizza chi la conosceva.