Grazie alla pratica di ricongiungimento avviata dal Comune di Tiggiano (Lecce) e portata a termine da "Sale della terra"
Una donna nigeriana era partita per l'Italia in cerca di lavoro affidando alle cure di un'amica la figlia di un anno. Ora, dopo cinque anni e grazie alla pratica di ricongiungimento avviata dal Comune di Tiggiano (Lecce) e portata a termine da "Sale della terra", ente gestore del progetto di accoglienza SAI, ha potuto riabbracciare la figlia. Un incontro, avvenuto all'aeroporto di Roma, che ha commosso i presenti.
La piccola ha viaggiato in compagnia di una hostess dalla Nigeria all'Italia. "Grande emozione anche tra gli operatori del progetto SAI, che sono andati di notte sino all'aeroporto di Roma, per prendere la piccola e portare a termine questa lunga pratica di ricongiungimento familiare, avviata più di un anno fa", è quanto si legge sulla pagina Facebook "Sai Sale della Terra Tiggiano".
E infatti tutto ha avuto inizio un anno fa, quando la donna si è sfogata con lo staff del progetto di accoglienza Sai, dicendo loro quanto accaduto quattro anni prima. Grazie all'equipe di progetto, il Comune ha così avviato la pratica di ricongiungimento familiare.
Come riportano i media locali, dopo aver ottenuto il nulla osta al ricongiungimento della Prefettura, il passaporto e il visto della piccola, mamma e figlia si sono anche sottoposte al test del Dna per confermare la parentela.
Grazie alla collaborazione tra "Sale della Terra", Caritas diocesana Ugento-Santa Maria di Leuca e la Ong Vis della congregazione Salesiana di Lago, inoltre, la bambina ha potuto fare anche un test Covid prima della partenza.