Roma, "Banda del buco" rimane incastrata a metà strada
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L'uomo è stato processato e condannato dalla Corte dei Conti del Lazio. Dovrà restituire l'equivalente dei buoni sottratti
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Rubava i buoni benzina dall'amministrazione e poi li cedeva in cambio di denaro. Una pratica reiterata nel tempo, per un totale di 372 buoni sottratti indebitamente, che ha portato un militare di Roma a essere condannato dalla Corte dei conti del Lazio a risarcire il ministero della Difesa per 18.600 euro, l'equivalente dei buoni rubati. L'uomo, che ha ammesso le proprie colpe, ha cercato di giustificarsi sostenendo di soffrire di ludopatia.
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La vicenda - A pesare sul militare - come riporta il Messaggero - è l'essersi approfittato del proprio ruolo: il buco di 372 buoni risale infatti al periodo in cui l'uomo rivestiva la qualifica di capo deposito carburanti. Quando sono partite le indagini, il militare ha ammesso di aver avuto "l'esclusiva disponibilità" dei buoni e di "essersene appropriato in misura non inferiore a 250".
Il processo - L'inchiesta è partita da una segnalazione da parte della Procura militare, che aveva chiesto il processo per peculato militare. È proprio dalla documentazione acquisita agli atti del processo emerge che il militare avrebbe cercato di giustificarsi dicendo che a spingerlo ad appropriarsi dei buoni sarebbe stata la sua "malattia" per il gioco. Attraverso i buoni - si legge nella sentenza - "si sarebbe procurato le somme per giocare con il prelevamento indebito delle cedole di carburante e con la loro cessione in cambio di denaro".