In migliaia al corteo nella Capitale per rivendicare l'orgoglio omosessuale allo slogan di: "Chi non si accontenta lotta". Bandiere al vento e traffico in tilt
"Renzi sposi la prima coppia gay in Italia" è l'invito che viene dal Gay Center nella giornata della sfilata del Pride a Roma che, secondo gli organizzatori, ha visto la partecipazione di 700mila persone. "Un fatto simbolico ma anche la rivendicazione di una legge che riguarda tutti gli italiani e non solo le coppie gay. Tutto si può ancora migliorare, ma intanto oggi sfiliamo con un diritto in più, la legge approvata sulle unioni civili".
Il corteo da piazza della Repubblica Nelle prime file del corteo anche l'ex parlamentare Vladimir Luxuria, la consigliera regionale Si-Sel Marta Bonafoni e l'esponente del Pd Paola Concia. "Sul nostro carro anche l'invito al prossimo sindaco di Roma a sposarci. Il Campidoglio può essere piazza di festa e di diritti", è l'augurio del Gay Center. Due ragazze con il velo in testa mostrano orgogliose la scritta "Domani spose". Decine le bandiere bianche e arcobaleno del circolo Mario Mieli. Dai camion la canzone "Simili" di Laura Pausini, scelta come inno dell'edizione. L'arrivo in piazza Madonna di Loreto, ai margini di piazza Venezia. "Ma il Pride non si ferma a Roma. Il 25 giugno - annuncia il Gay Center - saremo a Latina per il Lazio Pride per manifestare anche contro l'appello anti-gay firmato da alcuni candidati locali che vogliono fermare il contrasto all'omofobia nelle scuole e nel comune laziale".
La partecipazione "Per me questa parata ha il significato spirituale della lotta per la libertà di amare. Non è una cosa politica, né religiosa: è un diritto della natura che esiste da sempre, la libertà di amarsi, uomini con donne, uomini con uomini, donne con donne", ha detto Asia Argento, madrina del Roma Pride.
"In una società aperta è inconcepibile che vi siano ancora casi di discriminazione legati all'orientamento sessuale. A Roma per ribadire che il riconoscimento dei diritti delle coppie gay deve essere al centro dell'agenda politica italiana. Con la legge sulle unioni civili si è fatto un passo in avanti, ma resta ancora molto da fare". E' quanto afferma, in una nota, Stefano Pedica del Pd. "Roma - osserva Pedica - deve dimostrare con i fatti di essere una città inclusiva, dove le parole libertà e uguaglianza hanno lo stesso valore per tutti, e le istituzioni devono fare la loro parte".
"Buon pride a tutti. Quest'anno c'è una ragione in più per essere a questa marcia che da sempre rappresenta un presidio per le persone Lgbt e per la rivendicazione dei diritti delle persone e delle coppie omosessuali. 'Chi non si accontenta lotta' è lo slogan e la marcia per l'uguaglianza è appena iniziata". Lo dichiara in una nota Micaela Campana, responsabile Diritti della segreteria nazionale del Pd.