Un altro giovane ha allertato i soccorsi non vedendoli riemergere
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Due ragazzi ventenni, originari del Burkina Faso, sono stati trovati morti nelle acque del lago di Castel Gandolfo, in provincia di Roma. Dopo che uno dei due si era tuffato e non era riemerso, l'altro si era gettato per tentare di salvare l'amico. L'allarme è scattato poco prima delle 16 quando un terzo giovane che era con loro è tornato a riva agitato chiedendo aiuto.
I tre ragazzi, ospiti di un centro di accoglienza ai Castelli romani, dopo aver fatto una passeggiata in monopattino sulle rive del lago, avevano deciso di noleggiare un pedalò in uno degli stabilimenti. Dopo essersi allontanati verso il centro del lago avevano iniziato a tuffarsi. Visto che il primo non riemergeva, il secondo si era
immerso per aiutarlo, ma neanche lui era risalito in superficie. Il terzo quindi è tornato a riva per dare l'allarme.
Sul posto i carabinieri di Castel Gandolfo, la polizia, i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile. I sommozzatori dei pompieri hanno perlustrato le acque del lago e dopo circa due ore di ricerche c'è stato il tragico ritrovamento.
La corrente avrebbe spinto i due ragazzi in profondità verso il centro del lago. Le salme dei due ventenni sono state trasferite nella camera mortuaria del nuovo ospedale dei Castelli a disposizione della Procura di Velletri. Da chiarire l'esatta dinamica dell'incidente a cui contribuirà la testimonianza del terzo ragazzo sopravvissuto che ha dato l'allarme.