A sette mesi dall'omicidio di Sara, il vigilantes in attesa di rinvio a giudizio ammette per la prima volta dal carcere le sue responsabilità
"Non avrei mai voluto ucciderla, ma l'ho fatto: non ero in me". E' così che Vincenzo Paduano ammette di aver ucciso l'ex fidanzata, Sara Di Petrantonio. Il vigilantes di 26 anni è in carcere con l'accusa di omicidio premeditato: avrebbe strozzato la ragazza per poi darle fuoco. L'uomo non accettava la fine della sua storia con Sara e l'ennesimo rifiuto da parte della giovane avrebbe fatto scattare il raptus. La confessione di Paduano è arrivata a ridosso del rinvio a giudizio ma è improbabile che modifichi l'imputazione.
"Non volevo farle del male" - La tragedia avvenne il 9 maggio scorso nel quartiere romano della Magliana: in una strada isolata l'ex fidanzato costrinse Sara a fermare l'auto che stava guidando. La rottura tra i due era avvenuta da alcune settimane ma il vigilantes non si arrrendeva: la giovane, però, l'ha respinto ancora una volta. A quel punto Paduano ha perso la testa e l'ha uccisa.
"Poi sono scappato" - Dopo il delitto l'uomo confessa di essere poi ritornato a lavoro per non destare sospetti. Paduano fu arrestato e accusato dell'omicidio: ora è in attesa del rinvio a giudizio dove dovrà rispondere di omicidio, occultazione di cadavere e stalking.