Il giudice ha accolto la richiesta della difesa: il 26enne, che secondo il tribunale "non è socialmente pericoloso" non sarà mandato al centro per il rimpatrio per essere espulso
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Quarticciolo è diventata una zona di spaccio e degrado a Roma e l'ennesima aggressione alle forze dell'ordine dopo un blitz anti-droga ne è la conferma. Lo denuncia il vicepresidente della Camera dei deputati di Fdi, Fabio Rampelli, sottolineando: "La gente onesta non vive il quartiere, resta rinchiusa in casa perché la zona è sequestrata da criminali, da spacciatori stranieri". Ma a scatenare le polemiche, ora, è stato il rilascio dopo 24 ore di un 26enne tunisino, in Italia in maniera irregolare, arrestato per oltraggio e resistenza. Inoltre il ventiseienne ha aizzato gli altri pusher, presenti al momento dell'operazione della polizia avvenuta il 17 gennaio, contro gli agenti che sono stati aggrediti con spray urticanti.
Il 26enne era stato fermato dai poliziotti, per un controllo, mentre si trovava con una donna italiana, di 40 anni, appoggiato a uno scooter (nel quale gli agenti poi hanno trovato diverse dosi di droga), ma era riuscito a ribellarsi e a sfuggire alla perquisizione, richiamando l'attenzione di altri nordafricani che hanno assalito gli agenti con spray urticanti. Il tunisino, arrivato in Italia nel 2020, era stato poi arrestato l'indomani per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Essendo un migrante irregolare la Questura aveva chiesto la conferma dell'arresto e l'espulsione.
Per il giudice Maria Rosaria Ciuffi però nei suoi confronti non sussistono gli elementi di pericolosità, né il rischio di fuga. E per questo il tunisino è stato scarcerato: è stata così accolta la richiesta della difesa. Secondo quanto scrive il Messaggero, la mancata espulsione è dovuta al fatto "che il 26enne ha una domanda di protezione internazionale attualmente all'esame del Tribunale di Roma, il suo mancato trattenimento nel territorio nazionale determinerebbe finanche l'impossibilità per lo Stato italiano di acquisire gli elementi fondanti della richiesta stessa".
La decisione è arrivata mercoledì, dopo il ricorso presentato dal difensore del tunisino contro il provvedimento d'arresto voluto dalla Questura di Roma. La difesa si è opposta alla convalida sostenendo lo status formale di incensurato dell'indagato, sottolineando come non sia a rischio fuga avendo un domicilio. Per quanto riguarda i precedenti: solo una segnalazione per un furto aggravato avvenuto in Francia nel 2022. Mentre l'anno prima, nel luglio 2021, era stato denunciato a piede libero per falsa attestazione di generalità a pubblico ufficiale. Non abbastanza tuttavia per inficiarne la posizione.
Sul caso Quarticciolo è intervenuto Fabio Rampelli, il deputato di Fratelli d'Italia che ha chiesto una task force al Campidoglio. "Occorre partire dalla legalità, in questi quartieri iniziare da qui è tutto. Il governo nazionale ha esercitato i suoi poteri e mette in campo la sorveglianza rafforzata da parte delle forze dell'ordine per contrastare il crimine, lo spaccio e il consumo di droghe. Abbiamo bisogno di sapere se tutti i soggetti coinvolti, Comune, Municipio e Ater sono d'accordo e quali strumenti intendano mettere in campo rispetto alle proprie competenze", ha affermato Rampelli.
"Ricordo che il Quarticciolo è interamente di proprietà regionale attraverso l'Ater e chiedo se il Campidoglio sia d'accordo nel reprimere questi reati per far rivivere il territorio unitamente ad attività commerciali, sociali e culturali. Ci sono criminali che chiedono il pizzo agli occupanti abusivi, cassonetti messi di traverso per bloccare gli accessi e non disturbare ogni attività illecita. Il Campidoglio deve varare una task force per garantire che ci sia il ripristino del decoro urbano, la pulizia delle strade e dei muri dai graffitari, un'illuminazione efficace e sorvegliata, una manutenzione quotidiana che dia il segnale di una rinascita complessiva", ha concluso.