per vincere 50 euro

Roma, violentò collega per scommessa: condannato a cinque anni di carcere

L'aggressione nel 2016 in un ristorante vicino ai Musei vaticani. Dopo lo stupro la donna ha telefonato alla fidanzata dell'aggressore per raccontarle tutto

24 Mag 2023 - 16:50
 © ansa

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Uno stupro per una scommessa che ha portato a una condanna a cinque anni e sei mesi di carcere per violenza sessuale. Questa la pena inflitta a V. C., 26 anni. I fatti risalgono al 23 luglio del 2016 in un ristorante a Roma vicino ai Musei vaticani. L'uomo e la ragazza 24enne trovarono lavoro come camerieri per l'estate. Un giorno l'uomo decise di fare una scommesssa con il collega pizzaiolo, affermando che sarebbe riuscito ad avere un rapporto intimo con la vittima. Il pizzaiolo accettò (la posta in palio è di 50 euro), poco propenso a credere che la ragazza avesse qualche interesse per l’imputato (che era anche fidanzato). Il 23 luglio i tre si ritrovarono a lavorare assieme per l'ora di pranzo e proprio quel giorno il giovane  decise di agire.

La ricostruzione dei fatti del processo

 Succede tutto in pochi minuti: i tre si cambiano assieme nello spogliatoio del locale, per poi dividersi, con il pizzaiolo che si reca in cucina, mentre i due si occupano dei clienti. Il cameriere scambia qualche cenno d’intesa con il collega facendogli capire che a fine turno dovrà pagare la scommessa. Visto il caldo intenso la ragazza decide di recarsi in spogliatoio per cambiarsi, seguita anche dal collega che decide di tentare l'approccio. Proprio in quel momento però entra anche il pizzaiolo, che da possibilità alla giovane di fuggire da una situazione che si era fatta piuttosto pesante. Dopo alcuni minuti la vittima torna nuovamente nello spogliatoio cercando finalmente di cambiarsi, ma a questo punto viene nuovamente raggiunta dall'imputato che le salta addosso e la stupra. Dopo che l'uomo è uscito dallo spogliatoio la vittima ha telefonato alla fidanzata dello stupratore, raccontandole l'accaduto. 

Dopo ormai sette anni la vicenda si è quindi conclusa con la condanna dell'imputato. "Seppure dopo tanti anni, abbiamo ottenuto giustizia" dice l’avvocato Francesca Venditti, legale della vittima.

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