Il sostituto procuratore generale di Milano, Daniela Meliota, aveva chiesto la conferma delle condanne del primo processo d'appello la cui sentenza è stata annullata con rinvio dalla Cassazione
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Pene ridotte per Emilio Fede e Nicole Minetti nel secondo processo d'appello sul cosiddetto Ruby bis. I giudici della IV Corte d'appello di Milano hanno condannato l'ex direttore del Tg4 a 4 anni e 7 mesi di carcere (con uno sconto di 3 mesi rispetto al primo processo d'appello che si era chiuso con una pena di 4 anni e 10 mesi) e l'ex consilgiera lombarda del Pdl a 2 anni e 10 mesi (contro i 3 anni del primo processo di secondo grado).
Il sostituto procuratore generale di Milano, Daniela Meliota, aveva chiesto la conferma delle condanne disposte nel primo processo d'appello la cui sentenza è stata poi annullata con rinvio dalla Cassazione per un "vuoto" nelle motivazioni. Le difese avevano invece chiesto l'assoluzione dei due imputati sollecitando - in subordine - l'invio degli atti processuali alla Consulta dove sollevare un eccezione di legittimità costituzionale sui reati di favoreggiamento e induzione alla prostituzione, così come già deciso dai giudici del Tribunale di Bari nel processo contro Giampaolo Tarantini. L'istanza delle difese non è stata tuttavia accolta dai giudici.